I SEGRETI DELL’INGLESE – Falsi amici nella lingua inglese

In questa serie, parliamo di una vecchia conoscenza: i falsi amici, quelle parole inglesi che assomigliano come aspetto a delle parole italiane ma hanno spesso tutt’altro significato e uso!


Falsi amici nella lingua inglese
(da Wikipedia, l’enciclopedia libera)

In italiano e in altre lingue romanze i falsi amici più ingannevoli sono quelle parole della lingua inglese di derivazione latina che hanno evoluto il proprio significato in maniera indipendente.

Ne sono esempio parole come actually (in realtà), eventually (finalmente), accommodate (dare vitto e alloggio a), accident (incidente), incident (evento), library (biblioteca), magazine (rivista), palette (gamma di colori), stamp (francobollo), sympathy (compassione), terrific (magnifico, fantastico), ultimate (massimo, il più importante), scholar (erudito), fall (cadere).

Esempi di frasi comuni
•    A lurid sky non è evidentemente un cielo sporco.
•    Quando si preme il tasto cancel nella finestra di un computer non si cancella alcun programma, ma si sospende solo l’operazione in corso (it. annulla), senza eliminare i dati.
•    Benché sui telegiornali si senta spesso parlare di santuario dei terroristi, un terrorist sanctuary non è un luogo di raccoglimento e preghiera, ma il loro covo.
•    Una compassionate society non è una società pietosa o compassionevole, come si traduce di solito in televisione e sulla carta stampata, spesso più interessata a fare sensazione che ad informare: il vero significato è società solidale o comprensiva. Sulla linea semantica di “comprensione“, o addirittura “condoglianze” si deve intendere anche sympathy, che non indica né simpatia o né preferenza. “My sympathy goes out to the parents of the victims” (Le mie sincere condoglianze ai genitori delle vittime“). Sempre parlando di media, per strange rumors si intendono “strane/curiose dicerie“, e non “strani rumori” di misteriosa provenienza.

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•    L’espressione common sense indica semplicemente il “buon senso“, e non un aleatorio “senso comune”.
•    Morbid non è affatto morbido, ma bensì “morboso“.
•    L’inglese ostrich può trarre in inganno, di quando in quando, dei traduttori sbadati, che si ritrovano a menzionare improbabili uova d’ostrica (in realtà di struzzo).
•    Due studiosi, Cortesi e Schmidt, fanno notare come si possa avere una agony of joy, un parossismo di gioia, e che benché in altri contesti agony significhi dolore intenso (fisico o mentale), non è necessario per questo spingere il termine a conclusioni più drammatiche: non ci si riferisce di malattie gravi o in fase terminale. Si potrebbero dare molti altri agonizing details, (dettagli noiosissimi!) sugli errori causati dai falsi amici nella localizzazione dei testi.
Molti di questi errori potrebbero essere senz’altro evitati se si rifuggisse dalla tentazione di individuare intuitivamente il significato di una parola dalla morfologia o dall’etimologia, ma accertarsi del suo vero significato utilizzando un buon dizionario cartaceo (i bilingui attualmente in rete sono poco più che demo) capace di dare il lemma in tutte le sue accezioni, cioè nei vari significati che la parola assume a seconda del contesto.

Origine dei falsi amici

Il falso amico è prodotto quando la coesistenza di due sinonimi di diversa origine porta uno dei due a cambiare significato per economia linguistica; ciò accadde nella lingua inglese con le parole mutuate dal francese antico a seguito della conquista normanna del 1066: nonostante l’aspetto morfologico di questi lemmi (a tutt’oggi oggi molto simile a quella delle parole francesi odierne), il significato (rimasto in Francia sostanzialmente immutato), dovette spesso assumere un significato diverso in inglese per la concorrenza di altre parole anglosassoni con il medesimo significato.

La parola francofona sopravvisse a condizione di prenderne uno diverso, mentre si estinsero molte altre a cui non poté essere attribuito un senso diverso.

Così, ad esempio, mentre courir non attecchì per la maggiore frequenza di run, le parole che si riferivano alla vita dell’alta società (francofona) ebbero la meglio, come court (fr. moderno cour) e chivalry (senso di cavalleria). Enter è però più formale di come get in (“vieni”, “entra”), lo stesso vale per adjust e fit, (“adattar(si)”) relate e tell, (“dire”, “raccontare”) liberty e freedom.

Per “maiale” esistono due parole diverse: pig è la bestia viva, che diventava pork quando era cucinata dai ricchi normanni (i contadini locali non potevano permettersi di mangiare carne). Lo stesso dicasi di (male) sheep e di mutton (fr. “mouton”, it. “montone”) che difficilmente un pastore inglese poteva sacrificare per il piacere del palato, ma che una volta venduto per essere cucinato, entrava nelle ricche dimore normanne (e francofone).

Gracious e courteous sono evidentemente molto formali e di uso diplomatico e la parola per “gentile” non è nemmeno gentle che significa, invece, “delicato”: nella vita comune basta dire kind. L’uso di questo doppio registro non solo è testimone della compresenza di due comunità nell’alto medioevo (quella francofona e quella anglofona), ma della differenza di classe tra le due.

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