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ARTICOLI SULLA LINGUA E LA CULTURA INGLESE

  1. Alfabeto Fonetico Internazionale (AFI)
  2. Anglicanesimo
  3. BBC, sito didattico
  4. Burocratese addio
  5. Car boot sales
  6. Corsi Comenius per insegnanti in Galles
  7. Corsi Comenius per insegnanti in Irlanda
  8. Corsi Comenius per insegnanti a Malta
  9. Il colore dei soldi
  10. Descrivere il cibo
  11. Differenze fra video didattici e film veri nello studio delle lingue
  12. Il miglior amico di chi studia: il dizionario
  13. Inglese a suon di musica
  14. Inglese certificato, mezzo salvato
  15. Intercontinental, ovvero distribuire la stampa britannica in Italia
  16. Lavorare a Londra
  17. Inglese americano
  18. Storia della lingua inglese
  19. Macmillan English Dictionary
  20. Io l'inglese l'imparo così
  21. A murder mystery weekend
  22. Another brick in the wall
  23. Nella buona e nella cattiva sorte: come si sposano gli inglesi
  24. Quanto inglese c'è nel gioco del calcio?
  25. Repetita iuvant, i vantaggi della ripetizione in didattica
  26. Specchio delle mie brame, dimmi qual è la traduzione migliore del reame
  27. Tutti a Teletubbyland!
  28. Come ti ammansisco il TOEFL
  29. Tradurre al computer
  30. Trinity: certificare il parlato
  31. Tu vo' fa' il traduttore, il traduttore... ma sei nato in Italy!

 



 


 


Particolarità dell'inglese americano
Le caratteristiche salienti, le differenze rispetto all'inglese UK
Testo tratto da Wikipedia modificato da Roberto Casiraghi
 
WITH A VERY BIG THANK YOU FROM THE ENGLISH GRATIS TEAM!


Testo tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_inglese_americana 

La lingua inglese americana (American English) è una variante della lingua inglese ed è parlata negli Stati Uniti d'America.

Per la consistenza del gruppo di utilizzatori, per la sua nettamente marcata caratterizzazione, oltre che per la considerazione della generazione di dialetti autonomi ed interclusi, spesso si fa erroneamente riferimento all'inglese britannico attuale come lingua originaria da cui si sarebbe sviluppato, e questo ha generato alcuni equivoci alimentati probabilmente dalle considerazioni nazionalistiche di alcuni puristi. In realtà, l'inglese americano non ha origine nello standard inglese, in quanto derivante dalla varietà dialettale parlata nel Kent e nel sud-est: questa varietà, oggi adottata come standard è da considerare essa stessa una variante della lingua parlata da Shakespeare e dagli elisabettiani. Per quanto possa sembrare curioso, essi pronunciavano le A di cast, calm come /æ/ piuttosto tendente ad e, facevano sempre sentire la R come nell'inglese americano e soprattutto scozzese ("burred r"). Lo stesso dicasi della pronuncia di either in /i:/ (standard britannico moderno: /ai/).

I primi cambiamenti che distinsero la lingua inglese parlata in America da quella della madrepatria furono essenzialmente lessicali. I coloni, che avevano trovato nel Nuovo Mondo un ambiente tanto diverso da quello europeo, presero a prestito nuove parole per esprimere nuovi concetti. La fonte dei prestiti furono soprattutto le lingue native (wigwam, tomahawk, canoe, moose, raccoon, opossum, mocassin, pow-wow, etc.) ma anche il francese(prairie, bureau, levee) e lo spagnolo (vamoose, savvy), mentre cookie (brit."biscuit") è una parola di origine olandese. Rimasero però diverse parole in uso nella madrepatria nel seicento (quando arrivarono i primi colonizzatori in Virginia, o i "founding fathers"), scomparse oggi in Gran Bretagna: parole come gotten (participio passato di get, in luogo di got), mad significa ancora "arrabbiato", l'antico sick è usato invece di ill etc.

Dopo la Rivoluzione gli abitanti degli Stati Uniti dovettero dar nomi alle neonate istituzioni (congressman, gubernatorial, caucus, statehouse, etc.)

Fonetica

Riguardo alla fonetica tre sono gli aspetti dell'americano che maggiormente si differenziano dallo standard britannico:

  • La pronuncia di fast, path, class come [fæst], [pæθ], [klæs];
  • La pronuncia di r in tutte le posizioni;
  • Il suono molto aperto di o breve, che si avvicina a una a chiusa, in parole come top, lock, stop (questo fenomeno non è consistente: per es. è assente in dog, moss, bog, etc. la cui vocale è una /o/ aperta e lunga simile all'inglese aw, dawg, mawss, bawg);

A questi va aggiunta una nasalità di tutte le componenti della frase e un'intonazione più monotona.

Altre caratteristiche sono:

  • u è pronunciato come [u], non come [ju], dopo [d], [t], [l], [s] (tube, lucid, duty, enthuse, letti come "toob", "loocid", "dootee", "enthoos").
  • La t intervocalica posttonica tende a sonorizzarsi (si realizza pressochè come d): waiting e wading si confondono in [we:diη], spec. nella parlata colloquiale.
  • Nel gruppo -nt- la t tende a sparire, spec. nella pronuncia colloquiale: winner e winter non si distinguono.
  • La o lunga (moment) è realizzata come [ou] o [o:], non come [əu]: ['mo(u)mənt]. È [ou] in fine di parola: go [gou].
  • La a lunga tende a perdere la componente /i/ e a monottongarsi, tranne che in fine di parola: babe [be:b] piuttosto che [beib], però gray [grei].
  • La u breve (butter) è resa con un suono molto simile al "suono confuso" schwa [ə], mentre in inglese britannico si realizza un suono aperto, molto vicino a [a]: butter ['bədər] (più spesso [bərə]) anziché ['bata].
  • l è velarizzata in tutte le posizioni, mai chiara.
  • wh e w mantengono i suoni distinti [hw] e [w]: wine e whine hanno pronunce leggermente diverse, contrariamente allo standard britannico.
  • Esistono differenze di accentuazione (dictionary ['dik∫ə'nεri] non ['dik∫ənri], laboratory ['læbrə'to:ri] non ['læb(rə)tri], proc-ess ['pråsəs] non pro-cess ['prəusis], etc.)
  • To have come verbo autonomo è usato nelle negative e nelle interrogative con to do come gli altri verbi (I don't have it, non I haven't it).

Resa grafica e lessico

  • Esistono differenze di resa grafica degli stessi termini: program non programme, catalog non catalogue, jail non gaol, "color" non "colour", etc.
  • Si usano parole diverse per esprimere lo stesso concetto: sidewalk per pavement, suspenders per braces, elevator per lift, soccer per football (football indica uno sport diverso), subway per underground, airplane per aeroplane, ""flat" per "apartment", etc.

I dialetti dell'inglese americano

Esiste una tripartizione tradizionale delle aree linguistiche degli Stati Uniti:

  • New England
  • Southern (corrispondente agli stati della Confederazione)
  • General American (GA) (tutto il resto degli stati contermini, l'Alaska e le Hawaii). Il General American ha una pronuncia che corrisponde a quella tipica appena descritta.

Il New England, specialmente nella zona orientale, è caratterizzato dall'assenza della r postvocalica (vd. il noto detto scherzoso secondo il quale i ragazzi di Boston andrebbero to paak the caar in the paak, "to park the car in the park") e dalla presenza di [a:] anziché [æ] in parole della serie pass, fast.

A New York City la r postvocalica, che un tempo mancava, è stata introdotta dall'interno dello stato e dagli stati vicini. Una caratteristica peculiare della città, ormai quasi del tutto scomparsa, era la pronuncia popolare [oi] per la r sonante: girl [goil], bird [boid].

Nella zona che va dal New Jersey al Delaware la caratteristica più distintiva è la confusione delle parole Mary, marry e merry nella stessa pronuncia. Per il resto la pronuncia è quella del GA.

Il Sud va dal Delaware al profondo Sud e a E fino alla metà orientale del Texas. Anche qui manca la r postvocalica. Inoltre il dittongo di down è pronunciato [æu] piuttosto che [au]. Il dittongo di nice è pronunciato [a:] anziché [ai] ("naas").

Il cosidetto Dialetto Negro (Black Speech) non è che la parlata delle classi povere, bianche e nere, del Sud.

Bibliografia

  • Baugh, C. e Cable, Th. A History of the english Language. N.J., Routledge & Kegan Paul, 1978.
  • Strang, B. A History of English. London, Methuen, 1970.
  • Collis Cobuild, English Language Dictionary. Brimingham, Collins, 1987.
  • Merriam Webster's Collegiate Dictionary. Springfield, Mass. 2001.




 

 


 

 
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