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DVD... E
IMPARI L'INGLESE!
Nelle scuole italiane si studia l'inglese per anni,
spesso con il solo risultato di entrare nel mondo del lavoro con una pessima
pronuncia e un vocabolario striminzito. Ma non disperate. Oggi c'è il DVD
che vi permette di fare progressi insperati semplicemente guardando i vostri
film preferiti!
Wiwa la scuola!
Tutto comincia a scuola. Si va a scuola e si pensa di imparare
l’inglese. Purtroppo però non tutti abbiamo avuto la fortuna di
avere un insegnante madrelingua per cui sin dall’inizio dei nostri
studi impariamo una pronuncia approssimativa che ci trascineremo
dietro per il resto della nostra carriera. E che pregiudicherà anche
la nostra comprensione del “vero” inglese parlato. L’inglese
parlato, quello vero, non ha niente a che vedere con l’inglese che
troviamo sui libri e chi ha studiato solo sui libri rischia di
trovarsi ben presto a mal partito.
Tutto comincia in
famiglia
Genitori speranzosi comprano costosissimi corsi d’inglese con
libri e cassette che i loro rampolli neppure apriranno. I bimbi,
crescendo, passeranno a studiare le complesse opere della letteratura
inglese e le più intricate regole di grammatica per superare gli
esami universitari, arrivando magari a scrivere una tesi nella lingua
di Shakespeare e a conquistarsi 110 e lode. Ma ancora non saranno in
grado di capire una sola frase di un tassista londinese o di uno
speaker della BBC.
Un’altra abitudine molto diffusa è quella di mandare i
propri figli a Londra o Edinburgo per un breve corso in un college
dove incontreranno per lo più degli amici italiani o spagnoli con
cui, nei molti momenti di pausa, converseranno amabilmente in un mix
linguistico da cui proprio l’inglese sarà escluso!
Ma allora gli inglesi
lo fanno apposta!
C’è poi l’eccezione, lo studente diligente che a prezzo di
dure fatiche si è preparato le sue frasette per cercare di comunicare
con gli indigeni (dimenticandosi ogni tanto qualche “do” o
“did”, ma pazienza) e che si scontra subito però con una triste
realtà: gli inglesi - a quanto pare - non lo capiscono affatto. A
questo punto lo studente comincia a pensare che questi inglesi sono
proprio degli antipatici, è ovvio che “fanno finta” di non
capirlo (alzi la mano chi non ha mai pensato così!).
Già, perché nessuno, nella scuola italiana, si è mai preso
la briga di insegnare che l’inglese è una lingua enormemente ricca
di suoni vocalici e che anche la più piccola imperfezione nella
pronuncia delle vocali si traduce in una parola completamente diversa
da quella voluta. Per esempio, le pronunce di “ship” (nave, vocale
corta con un suono secco inesistente in italiano) e “sheep”
(pecora, con un suono di “i” italiana ma tenuto più a lungo) sono
diversissime. Stessa enorme differenza tra “band” e “bend”,
“lend” e “land” ecc. Come pretendere che un povero inglese
possa capirci quando ogni singola parola viene da noi sistematicamente
storpiata?
Le mille varietà di inglese
Come se non bastasse, esistono anche vari tipi di pronuncia
inglese. È un po’ quello che succede in Italia dove abbiamo tante
varietà di pronuncia dell’italiano: milanese, romana, bergamasca,
napoletana, siciliana ecc. L’aggravante, per l’inglese, è che i
paesi che parlano questa lingua sono innumerevoli. Avremo dunque non
solo una moltitudine di pronunce diverse all’interno
dell’Inghilterra ma anche in Irlanda, Scozia, Galles, Stati Uniti,
Canada, Australia, Nuova Zelanda e in tutte quelle nazioni dove
l’inglese è una lingua corrente, dall’India ai paesi scandinavi,
da Israele alla Tanzania. Ricordiamo a mo’ di esempio la monotona
parlata irlandese (il cosiddetto singsong), la pronuncia
strascicata degli Stati del Sud (il cosiddetto drawl) e il
tremendo (ma simpaticissimo) accento scozzese che un attore come Sean
Connery parlava da giovane almeno fino a quando non decise di andare a
lezioni di dizione.
Lo slang
In più, all’interno di ognuno dei paesi citati prima ci si
scontra anche con espressioni gergali tipiche di una nazione, di una
regione o di una classe sociale che definiamo con la parola collettiva
di slang. Un inglese che veda Copland non è detto che
riesca a capire lo slang americano di quel film. Così come un
americano, messo di fronte a The Full Monty, si troverà in
piena difficoltà per le particolarità della parlata del nord
dell’Inghilterra. Non fa meraviglia, quindi, che gli stessi
produttori di Full Monty, americani, all’inizio esprimessero
perplessità sul titolo che, per loro, non aveva alcun significato.
Gli Stati Uniti sono un paese dove si trovano tantissimi tipi
di slang soprattutto a causa delle grandi ondate migratorie che hanno
portato a fondersi assieme popolazioni dalle origini più varie.
Una componente importante, per esempio, è lo slang che
proviene dallo yiddish, quel particolare impasto di tedesco ed
ebraico che costituiva un tempo la tipica parlata degli ebrei tedeschi
e polacchi. L’americano moderno (ma non l’inglese parlato in
Inghilterra) è pieno di termini ripresi dallo yiddish.
Altrettanto potente e in fase di espansione è lo slang
latino-americano parlato da immigranti originari del Messico e di
altri paesi sudamericani. Fortissimo come sempre, e molto presente nei
film in DVD, anche lo slang dei ghetti neri e del mondo della
malavita, in cui si coniano termini particolari per definire la droga,
il contrabbando, la polizia ecc.
C’è poi lo slang italo-americano, farcito di parole italiane
o, ormai, pseudo-italiane. In Gran Bretagna c’è lo slang del nord,
quello appunto parlato dai protagonisti di Full Monty, ma anche
il cockney e rhyming slang di Londra e altri ancora. Nel cercare di
imparare l’inglese con i DVD, dovremo tener presente che i film dove
lo slang è troppo presente (come Toro scatenato, per esempio)
devono essere purtroppo evitati.
L’inglese di
Shakespeare
Un’ultima componente che si mescola al già difficile
panorama è la lingua di Shakespeare. La figura di Shakespeare è
tuttora centrale nella cultura anglosassone e l’inglese antico, che
risulta di difficile comprensione anche per gli stessi inglesi e
americani, rischia di essere poco godibile in lingua originale per un
italiano. Diciamo subito quindi che le opere di Shakespeare, per
quanto straordinarie dal punto di vista artistico, sono probabilmente
tra le ultime da affrontare nell’ottica di un apprendimento
dell’inglese. Non vogliamo certo disperdere le energie per imparare
l’inglese di alcuni secoli fa!
Arrivano i nostri...
Come è nella tradizione, quando
tutto sembrava disperato, arrivano i nostri...DVD! Avete a casa un
lettore DVD? Sì? Allora avete a portata di mano una favolosa
opportunità di infischiarvi di quello che la scuola vi ha fatto di
male. Armatevi semplicemente di titoli appropriati (nel box di fine
articolo ne troverete un elenco) e ricominciate a studiare l’inglese
per conto vostro!
Naturalmente dovrete già avere delle conoscenze di base. La
premessa di tutto questo articolo è, in fondo, che il DVD serve a chi
l’inglese lo sa già, almeno in parte, ma ha soprattutto difficoltà
a capire il parlato. È utile insomma per chi abbia già una buona
conoscenza della grammatica e debba solo abituarsi al suono della
lingua per essere in grado un domani di sostenere una vera
conversazione.
Il vantaggio dei film in DVD è che vi offrono non la lingua
scritta dei giornali o dei libri che nessuno userebbe in una
conversazione ma puro parlato, le parole e le frasi di tutti i giorni.
Oltretutto con la potenza dell’immagine, che chiarisce in un lampo
il significato emotivo di un termine o di una frase, e con la forza
della recitazione che conferisce a ogni frase un’energia particolare
e ve la imprime nella memoria con un’efficacia molto maggiore
rispetto alla parola scritta. Senza fare sforzi speciali, quindi,
riuscirete a ricordare vocaboli e frasi e, soprattutto, come e quando
usarli.
Audio e
sottotitolazioni
Un film in DVD da utilizzare come strumento di apprendimento
deve disporre di alcune cose essenziali:
- l’audio inglese
- i sottotitoli inglesi
- i sottotitoli italiani
L’audio è ovviamente la base di tutto. Fortunatamente il 90%
dei film angloamericani esce in Italia con l’audio originale. Se il
DVD è Warner, Columbia, MGM e Fox l’audio originale inglese è
sempre presente. Se invece il film è distribuito da un’azienda di
Home Video italiana, cominciano le sorprese. Ci sono stati dei DVD
usciti senza audio inglese (Medusa, Cecchi Gori) mentre altri (Cecchi
Gori) hanno l’audio inglese decurtato dell’ultimo 10% per ragioni
inspiegate e, probabilmente, inspiegabili.
Per quanto riguarda i sottotitoli inglesi, si tratta di una
componente indispensabile dell’esercizio didattico. Senza
sottotitoli inglesi non è possibile capire quello che gli attori
stanno dicendo. Anche qui, fortunatamente, la maggior parte dei DVD
angloamericani hanno sottotitoli inglesi (spesso hanno anche i
sottotitoli inglesi per non udenti, ancora più utili in quanto
descrivono anche i suoni e rumori fuori campo). Fanno eccezione
diversi DVD “italiani” di opere estere: in questi film non ci sono
sottotitoli inglesi e dunque l’operazione didattica diventa una vera
e propria Mission Impossible.
Passiamo infine all’ultima delle componenti: i
sottotitoli italiani. I sottotitoli italiani sarebbero una buona idea se fossero
il più possibile letterali
e se fosse possibile attivare contemporaneamente sia i sottotitoli italiani che
quelli inglesi, cosa che normalmente è invece preclusa. Inoltre, siccome i sottotitoli italiani sono spesso
solo una parafrasi
o peggio (tipo il tradurre con ciambella la parola muffin) la loro utilità si
rivela davvero modesta se non addirittura controproducente.
Consigliamo quindi ai nostri utenti di visionare i film in DVD unicamente con
audio inglese e sottotitoli inglesi, mai con audio inglese e sottotitoli
italiani perché l'operazione didatticamente più utile è proprio la messa in
correlazione fra l'inglese scritto dei sottotitoli e l'inglese parlato della
colonna sonora. L'inglese si pronuncia in modo sensibilmente diverso da come si
scrive e, quindi, questa correlazione è fondamentale per giungere a memorizzare
la corretta pronuncia mantenendo in memoria l'immagine grafica della parola.
Dopo quello che abbiamo detto, capirete subito che se siete intenzionati a usare i DVD per imparare l’inglese,
comprare o noleggiare un DVD per poi scoprire che non ci sono sottotitoli in inglese equivale a spendere dei soldi a
vuoto. La buona notizia, peraltro, è che esiste sul mercato italiano un numero
enorme di DVD che continuano a uscire con audio originale e sottotitoli inglesi.
Vediamo di approfittarne!
Come studiare con i
DVD
Ci sono diversi modi per studiare
con i DVD. Sovente la scelta di quale modo attivare dipende sia dal
nostro livello di conoscenza della lingua sia dalle nostre preferenze
personali. Ricordiamoci in tutti i casi, come regola generale, che
l’effetto di apprendimento sarà tanto maggiore quante più volte
guarderemo il film. E che quanti più film vedremo tanto più
velocemente impareremo l’inglese parlato. Ricordiamoci anche che con
il DVD è facile suddividere la “materia di studio” in capitoli,
che sono già preconfezionati (le famose “scene”) per cui,
volendo, si può decidere di studiarsi un film un capitolo alla volta
in più giorni anziché globalmente.
Distinguiamo due casi principali.
Primo caso: avete già delle buone conoscenze d’inglese. In
quest’eventualità, è senz’altro consigliabile vedere il film con
l’audio originale e con i sottotitoli inglesi attivati. Ricordatevi
che in caso di dubbi il DVD ha la fantastica possibilità di
consentire la messa in pausa del sottotitolo in modo che ve lo possiate
studiare bene prima di ripartire con la visione del film. Se non
capite una parola, potrete sempre commutare sui sottotitoli italiani e
verificare la traduzione. Attenzione però che, come abbiamo accennato prima, le traduzioni italiane
sono raramente letterali e rischiano a volte di aumentare anziché
risolvere le perplessità: in questo caso, un dizionario
inglese-italiano sarà sempre la migliore soluzione per capire un
termine sconosciuto. Tenetene sempre uno a portata di mano nella
vostra stanza Home Cinema!
Se invece state guardando il DVD sul vostro
computer, la cosa migliore è downloadare il software Babylon dal sito www.babylon.com che offre un
completissimo dizionario inglese-italiano attivabile cliccando con il
tasto destro del mouse su qualsiasi parola inglese che compare sullo
schermo. La traduzione sarà istantanea!
L'ultima versione di Babylon ha addirittura un traduttore incorporato
di frasi per cui è in grado di dare un'idea del senso generale di un dialogo
(ricordiamoci però che mentre come traduttore di parole Babylon è
formidabile, come traduttore di frasi risente purtroppo del fatto che la
tecnologia della traduzione automatica non è ancora in grado di cogliere la
ricchezza di significati che si cela dietro anche al più banale dei contesti
linguistici).
E veniamo ora al secondo caso: le
vostre conoscenze di inglese non sono eccezionali e avete bisogno di
un punto d’appoggio “italiano”. In questo caso, il consiglio è
allora quello di cominciare col vedere il film con audio inglese e
sottotitoli italiani. Anche se i sottotitoli italiani corrisponderanno
poco all’audio inglese (non si tratta mai di una traduzione
letterale), qualcosa senz’altro capirete. Il film potrebbe essere
anche visto un paio di volte in questa modalità prima di passare alla
modalità successiva, quella dell’audio inglese e sottotitoli
inglesi. Punto d’arrivo per entrambe le modalità: arrivare a vedere
il film senza sottotitoli!
Potrebbe essere di aiuto anche disporre del
copione del film (script) in lingua originale. I copioni sono di difficile
reperimento ma, a volte, inserendo nel motore di ricerca di Google il nome
del film che state vedendo e il termine "script" è possibile imbattersi in
qualche sito che ospita, appunto, l'utilissimo copione.
Ricordiamo anche che la De Agostini
continua ad avere in catalogo i film inglesi e americani con sottotitoli
sovraimpressi e copione accluso. Sono utilissimi e varrebbe la pena di
procurarsene il più possibile!
Un caso
particolare: l’inglese per i vostri figli
Ma se invece che imparare voi
l’inglese, voleste dare una mano ai vostri bimbi che magari stanno
imparando l’inglese alle elementari? Qui le cose si fanno difficili
perché voi una motivazione per imparare l’inglese ce l’avete (che
sia per ragioni di lavoro o per avvicinarvi alla comprensione
dell’opera originale) ma i vostri bimbi, che tipo di motivazione
possono avere? Dato che non riusciamo a immaginarci un bambino che da
solo si metta a guardarsi un DVD in inglese, temiamo che in questo
caso dovrete rassegnarvi a studiare assieme ai vostri pargoli. Non vi
farà certo male e riuscirete a trasmettere ai vostri bimbi la
sensazione dell’importanza di questo studio.
Cominciate con qualche
bel cartone: i DVD usciti in Italia vi offrono già diversi film di
Walt Disney tra cui scegliere: La sirenetta, Il libro della
giungla, Pinocchio, Il re leone, Mulan ecc.
Vi consigliamo anche Il giardino segreto (The Secret Garden)
affrontando prima l’italiano e poi l’inglese con i sottotitoli
italiani. La visione della bellissima campagna inglese può
paradossalmente creare una motivazione in più nei vostri ragazzi. Se
siete dei genitori seri ripeterete l’esperimento diverse volte ma
non con un costrittivo “Dovresti dirmi grazie per averti comprato un
DVD. Ora sotto e impara l’inglese!” ma con un dolce invito
“Vediamo assieme cosa c’è di bello in questo film”. Alla fine,
ci scommettiamo, i vostri ragazzi finiranno per imparare ben più
velocemente di voi!
ALCUNI
DVD PER IMPARARE L’INGLESE
In questo elenco, che risale al 2002, riportiamo una serie di film utili per imparare
l’inglese secondo il percorso didattico da noi descritto
nell’articolo. I film cinque stelle sono ovviamente il top, non
dell’arte cinematografica, ma dell’utilità al fine
dell’apprendimento dell’inglese. I film due stelle sono in genere
quelli molto difficili. L’elenco non riporta film con contenuto di
slang eccessivo o in cui non esiste sottotitolazione italiana/inglese.
Per quanto riguarda i film più recenti ci ripromettiamo di aggiornare l'elenco
dopo aver verificato che sul DVD distribuito in Italia siano presenti sia
l'audio che i sottotitoli inglesi.
5 stelle
Il caso Winslow
Il giardino segreto
My Fair Lady
Notting Hill
Ragione e sentimento
The Avengers Agenti speciali
Mickey Blue Eyes
4 stelle
Entrapment
Excalibur
Extreme measures
Gilda
Gioco a due
Il cliente
Il primo cavaliere
Instinct
L'allievo
L'incarico
L'ultima eclissi
La giusta causa
La maschera di Zorro
Payback La rivincita di Porter
Potere assoluto
Ransom Il riscatto
3 stelle
Blown away Follia esplosiva
Frantic
Gattaca la porta dell'universo
Goldeneye
Il fuggitivo
Il giurato
Inserzione pericolosa
Reazione a catena
Sol levante
The Net Intrappolata nelle rete
Titanic
Vento di passione
2 stelle
Easy Rider
Fino prova contraria
L'OPINIONE
di Roberto Casiraghi
Alla
larga dal doppiaggio
In Olanda, nei paesi scandinavi e in tante altre nazioni, i
film esteri non vengono doppiati ma vengono proiettati nella lingua
originale muniti di sottotitoli. Il risultato è che gli olandesi,
svedesi ecc. si abituano alla corretta pronuncia sin da piccoli e,
guarda un po’, quando diventano grandi si ritrovano a capire
l’inglese senza alcuna difficoltà.
Ma il doppiaggio o per meglio dire il fatto di tradurre in
italiano i film è responsabile anche di un’altra stortura: il
costante travisamento di elementi essenziali di un film. Per esempio,
nel film in DVD The Winslow Boy l’accento del titolo cade sul
fatto che il protagonista è un ragazzo (boy). In italiano il film è
stato tradotto Il caso Winslow depistando completamente lo
spettatore. Il film non verte infatti su un caso legale “generico”
ma su un ragazzo, il “ragazzo Winslow” appunto e sul suo diritto
in quanto ragazzo di non essere discriminato dalle istituzioni. Un
elemento che, nella traduzione superficiale, va completamente perso.
La morale? Cerchiamo di approfittare della globalizzazione
linguistica del mondo e di portare la nostra conoscenza dell’inglese
al livello di poter godere direttamente dell’opera d’arte
cinematografica in originale e non in traduzione o doppiaggio.

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