RIFLESSIONI SULL’INGLESE – Lingua parlata e lingua scritta

di ROBERTO CASIRAGHI

Chi impara una lingua estera, spesso non si rende conto del fatto che all’interno di una data lingua, in realtà, le “lingue” da imparare sono almeno due: la lingua parlata e la lingua scritta (intendendosi per lingua scritta tutto ciò che, in uno scritto, non è realtà romanzata o commedia).

Ognuna di queste due “lingue” ha caratteristiche grammaticali, sintattiche e lessicali profondamente diverse al punto che chi pensa di imparare la lingua semplicemente basandosi su una sola delle due varietà si troverà presto o tardi a imbattersi in difficoltà che genereranno frustrazione.

Per esempio, nella lingua scritta, tipica della scienza, della saggistica ma anche delle notizie di giornale, i pronomi personali utilizzati sono solo due: la terza persona singolare e la terza persona plurale. In inglese scritto, quindi, troveremo he, she, it e they ma non troveremo, se non nelle citazioni, i pronomi I e you. A livello di tempi verbali, riscontreremo un uso abbondante di moltissimi tempi ma la relativa assenza delle forme progressive di questi tempi (he was going to…, he is being used, he will be writing…) perché nel linguaggio scritto non vi sono quasi mai riferimenti temporali ad eventi che stanno avvenendo in tempo reale.

>>>Nel lessico e nella pronuncia, poi, si riscontrano le differenze più sostanziali. Sapere bene l’inglese parlato non ci dà alcuna garanzia che saremo in grado di capire un articolo di Wikipedia o pronunciarne correttamente i termini inglesi “lunghi”. Quando ho avuto modo di verificare l’inglese di alcuni degli abbonati ai nostri servizi linguistici, invece di adottare il metodo delle domande a risposta multipla, ho semplicemente chiesto di tradurre alcuni passaggi di inglese dialogato (la famiglia West) e di Wikipedia, entrambi tratti dal sito English Gratis.

I risultati non erano quasi mai parallelli. Ossia, se qualcuno si trovava a proprio agio nel dialogato, messo di fronte a un testo tecnico del tipo che offre Wikipedia, incespicava. Ma era vero anche il contrario. Tanti tecnici che utilizzano l’inglese prevalentemente per scopi lavorativi viaggiavano alla grande su Wikipedia ma messi di fronte a un minimo di parlato britannico familiare perdevano subito la bussola.

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