TESTI PARALLELI – Verso un reddito minimo per le persone transfrontaliere in cerca di lavoro?

Inglese tratto da:  questa pagina
Italiano tratto da:  questa pagina
Data documento: 12-01-2017

 

 

Towards a minimum income scheme for cross-border jobseekers?
Verso un reddito minimo per le persone transfrontaliere in cerca di lavoro?

Whilst free movement is a cornerstone of the European single market, social security coordination contributes to making it a social project at its core.
Benché il libero movimento sia un pilastro del mercato unico europeo, il coordinamento della sicurezza sociale contribuisce a renderlo fondamentalmente un progetto sociale.

A revision of relevant legislation is now on the way, and an EU project is seizing this opportunity to present arguments in favour of a European Minimum Income Scheme.
È ora in corso una revisione della legislazione in materia e un progetto dell’UE sta cogliendo questa opportunità per presentare argomenti a favore di uno schema europeo di reddito minimo.

The EU plan for revising social security coordination is twofold.
Il piano dell’UE per modificare il coordinamento della sicurezza sociale è duplice.

First, facilitate free movement of workers and better protect their rights.
In primo luogo, facilitare il libero movimento dei lavoratori e proteggere meglio i loro diritti.

Then, provide national authorities with stronger means to fight fraud and abuse.
In secondo luogo, fornire alle autorità nazionali strumenti più solidi per combattere frodi e abusi.

>>> Under the new proposal, unemployment benefits from the country of origin will be extended to a minimum period of six months, clearer rules regarding which country should pay frontier workers will be set, and Member States will be able to require workers to have been active for at least three months on their territory before claiming benefits from work experience in other countries.
Secondo la nuova proposta, i sussidi di disoccupazione erogati dal paese di origine verranno prolungati a un periodo minimo di sei mesi, verranno stabilite regole più chiare riguardanti quale paese dovrebbe pagare i lavoratori frontalieri, e gli Stati membri saranno in grado di richiedere ai lavoratori di essere stati attivi per almeno tre mesi sul loro territorio prima di poter richiedere sussidi derivanti da esperienze di lavoro in altri paesi.

Moreover, the text provides a better definition of long-term benefits, the possibility for Member States to decide not to grant social benefits to mobile yet economically inactive citizens, as well as tools to help these Member States to address potentially unfair practices or abuse.
Inoltre, il testo fornisce una definizione migliore dei sussidi a lungo termine, la possibilità per gli Stati membri di decidere di non concedere sussidi sociali a cittadini mobili ma economicamente inattivi, in aggiunta a strumenti per aiutare questi Stati membri ad affrontare pratiche potenzialmente inique o abusi.

This is where the EU-funded BEUCITIZEN project comes into play.
Ed è qui che entra in gioco il progetto BEUCITIZEN finanziato dall’UE.

In a recent article published on EUROPP, project members Cecilia Bruzelius and Martin Seeleib-Kaiser from the University of Oxford argue that the proposal fails to address key weaknesses in the existing system.
In un recente articolo pubblicato su EUROPP, i membri del progetto Cecilia Bruzelius e Martin Seeleib-Kaiser dell’Università di Oxford sostengono che la proposta non riesce a risolvere i maggiori punti deboli del sistema esistente.

Their main concern regards the extension of unemployment benefits from the country of origin to six months, along with the three-month period for being granted access to these benefits in the country of destination.
La loro principale preoccupazione riguarda l’estensione dei sussidi di disoccupazione erogati dal paese di origine fino a sei mesi, in aggiunta al periodo di tre mesi per vedersi concedere l’accesso a questi sussidi nel paese di destinazione.

The two researchers say that, due to economic disparities among Member States, the actual level of unemployment benefits that can be exported differs significantly and can expose mobile EU jobseekers to exploitation.
I due ricercatori affermano che, a causa delle differenze economiche tra gli Stati membri, l’effettivo livello dei sussidi di disoccupazione che possono essere esportati differisce in modo significativo e può esporre allo sfruttamento i cittadini mobili dell’UE che cercano lavoro.

‘For example, a jobseeker from Romania moving to Denmark in search of a job would be entitled only to a weekly unemployment benefit of €27, whilst someone who lost his/her job in Denmark would receive a weekly benefit of €367,’ the researchers state in the article.
“Ad esempio, una persona in cerca di lavoro proveniente dalla Romania, che si trasferisce in Danimarca alla ricerca di un’occupazione, avrebbe diritto a un sussidio di disoccupazione settimanale di soli 27 euro, mentre chi ha perso il proprio lavoro in Danimarca riceverebbe un sussidio settimanale di 367 euro,” affermano i ricercatori nell’articolo.

Being economically inactive, this fictional Romanian citizen would not have access to any social assistance benefits from the country of destination (unless having the right to reside), and as a consequence would likely be forced to take up any job offer just to survive.
Essendo economicamente inattivo, questo immaginario cittadino rumeno non avrebbe accesso ad alcun sussidio dell’assistenza sociale nel paese di destinazione (a meno di non avere il diritto di residenza), e di conseguenza per sopravvivere sarebbe probabilmente costretto ad accettare qualsiasi offerta di lavoro.

In other words, this Romanian citizen will have a harder time seeking decent work abroad than his/her Danish counterpart.
In altre parole, questo cittadino rumeno avrà maggiori difficoltà nel cercare un lavoro decoroso all’estero rispetto al suo omologo danese.

To solve this problem, the Oxford researchers suggest a European Minimum Income Scheme (EMIS) for all mobile jobseekers, ‘to be paid at a level of 25 % of the equivalised net median income (the level of social assistance in a number of EU Member States) in the country of destination for a maximum duration of three months within a 24 month period.
Per risolvere questo problema, i ricercatori di Oxford suggeriscono uno schema europeo di reddito minimo (European Minimum Income Scheme, EMIS) per tutte le persone in mobilità che cercano lavoro, “da pagare a un livello pari al 25 % del reddito mediano netto equivalente (il livello di assistenza sociale in diversi Stati membri dell’UE) nel paese di destinazione, per una durata massima di tre mesi entro un periodo di 24 mesi”.

They argue that providing such a benefit for mobile jobseekers would significantly increase the reservation wage, thereby minimising the risk of exploitation.
Essi sostengono che il fornire un tale sussidio alle persone in mobilità in cerca di lavoro aumenterebbe in modo significativo il salario di riserva, riducendo così al minimo il rischio di sfruttamento.

All in all, such an EMIS would cost a little more than EUR 1 billion, a price tag that the team finds plausible – and even rather modest – in the current EU climate for tighter social spending.
In definitiva, un simile EMIS costerebbe poco più di 1 miliardo di euro, un prezzo che il team trova plausibile, e persino alquanto modesto, nell’attuale clima dell’UE di riduzione della spesa sociale.

For more information, please see:
Per maggiori informazioni, consultare:

project website
Sito web del progetto

Source: Based on a web article from the project
Fonte: Sulla base di un articolo web del progetto