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ARTICOLI SULLA LINGUA E LA CULTURA INGLESE

  1. Alfabeto Fonetico Internazionale (AFI)
  2. Anglicanesimo
  3. BBC, sito didattico
  4. Burocratese addio
  5. Car boot sales
  6. Corsi Comenius per insegnanti in Galles
  7. Corsi Comenius per insegnanti in Irlanda
  8. Corsi Comenius per insegnanti a Malta
  9. Il colore dei soldi
  10. Descrivere il cibo
  11. Differenze fra video didattici e film veri nello studio delle lingue
  12. Il miglior amico di chi studia: il dizionario
  13. Inglese a suon di musica
  14. Inglese certificato, mezzo salvato
  15. Intercontinental, ovvero distribuire la stampa britannica in Italia
  16. Lavorare a Londra
  17. Inglese americano
  18. Storia della lingua inglese
  19. Macmillan English Dictionary
  20. Io l'inglese l'imparo così
  21. A murder mystery weekend
  22. Another brick in the wall
  23. Nella buona e nella cattiva sorte: come si sposano gli inglesi
  24. Quanto inglese c'è nel gioco del calcio?
  25. Repetita iuvant, i vantaggi della ripetizione in didattica
  26. Specchio delle mie brame, dimmi qual è la traduzione migliore del reame
  27. Tutti a Teletubbyland!
  28. Come ti ammansisco il TOEFL
  29. Tradurre al computer
  30. Trinity: certificare il parlato
  31. Tu vo' fa' il traduttore, il traduttore... ma sei nato in Italy!

 



 


 


Burocratese addio!
Articolo di Federica Pellegrino, pubblicato su English4Life n. 4   
 
WITH A VERY BIG THANK YOU FROM THE ENGLISH GRATIS TEAM!


L'esperienza di Plain English Campaign: vent'anni di attività per migliorare lo stile di scrittura dei documenti pubblici comunicando in modo più semplice ed efficace.


“Human relationships depend on communication. Bad writing is a barrier to communication. When a large organisation such as the Government tries to communicate with the man and the woman in the street the scope for misunderstanding is enormous. Too often clarity and simplicity are overwhelmed by pompous words, long sentences and endless paragraphs”.

TRADUZIONE: "Le relazioni umane dipendono dalla comunicazione. Una cattiva scrittura è una barriera per la comunicazione. Quando una grande organizzazione come il Governo cerca di comunicare con l'uomo e la donna della strada la possibilità di incomprensione è enorme. Troppo spesso chiarezza e semplicità sono sopraffatte da parole pompose, frasi lunghe e paragrafi interminabili."

Con queste parole l'ex Primo Ministro inglese Margaret Thatcher punta il dito accusatore sulla comunicazione pubblica e istituzionale, denunciando l'esasperazione ormai diffusa per il linguaggio dello Stato.

Basta con l'oscurità e l'ambiguità di sapienti costruzioni di parole che dicono e non dicono. Il burocratese - o politichese - è come un virus: ha contaminato la comunicazione pubblica e messo in crisi il rapporto fra le istituzioni e i cittadini, alimentando in quest'ultimi un sentimento di disaffezione verso lo Stato. Sì, perché alla fin fine, di uno Stato che non si sa che cosa vuole, di uno Stato che non si sa che cosa dice, ci si disinteressa.

Ma qualcuno in Inghilterra ha trovato una cura, e questa cura si chiama Plain English Campaign.
 
Diradare la nebbia delle oscurità linguistiche

“Plain English Campaign” è un gruppo di pressione indipendente che si batte perché le informazioni pubbliche siano scritte in un inglese leggibile (vedi il loro sito www.plainenglish.co.uk ).

“Plain English” sta infatti per “inglese chiaro e semplice”, comprensibile ad una prima lettura, e si contrappone nettamente a “gobbledygook” [g'oblidig'uk], cioè al “burocratese, politichese”, nella cui giungla di termini oscuri e di espressioni contorte è così facile perdersi. In concreto, l'aspirazione di questo gruppo è far sì che leggi e regolamenti, contratti, manifesti, bandi di concorso e moduli, cioè tutti quei documenti che regolano e vincolano i comportamenti della gente, siano scritti con il linguaggio della gente, il “plain English” appunto.

L'attività più che ventennale di “Plain English Campaign” ha avuto particolare successo nel settore commerciale, ottenendo che i termini dei contratti siano scritti, per legge, in un linguaggio chiaro e intelligibile. In caso contrario, se dovessero sorgere controversie tra le parti per l'uso di termini ambigui suscettibili di diverse interpretazioni, i tribunali saranno tenuti all'interpretazione più favorevole per il consumatore.

Il progetto più ambizioso riguarda comunque il sistema legislativo e si pone come una vera e propria svolta culturale. Poiché la maggior parte delle complicate espressioni del burocratese deriva dalle fantasiose creazioni di chi scrive le leggi, l'obiettivo è la loro riformulazione in “plain English”.

La crociata contro il burocratese in Inghilterra iniziò ufficialmente nel 1979, quando Chrissie Mahler, fondatrice e direttrice di “Plain English Campaign”, stracciò platealmente dei moduli governativi in Parliament Square a Londra. Erano i moduli di richiesta di alloggio popolare che due anziane signore non erano riuscite a compilare, non avendone compreso i termini, ed erano in seguito morte per indigenza.

La storia di Chrissie Mahler è un esempio di quanto lontano possano arrivare le idee quando sono sostenute dalla tenacia e dalla fiducia nella loro forza argomentativa. Cresciuta nella periferia di Liverpool, semi-analfabeta fino alla prima adolescenza ma profondamente coinvolta dai bisogni della sua comunità, fondò il primo giornale inglese scritto da gente locale, nel linguaggio di tutti i giorni.

Per la sua attenzione verso i problemi comunicativi che insorgono tra i cittadini e lo Stato, divenne membro dell'Ente Nazionale per la tutela dei Consumatori. La sua campagna per la diffusione di un inglese più chiaro e leggibile fu insistente ed estremamente capillare tanto in Inghilterra quanto negli Stati Uniti e in Sud Africa, portandole importanti riconoscimenti accademici ed istituzionali.

“Plain English Campaign” ha pubblicato nel corso degli anni numerosi libri e riviste e organizzato altrettanti corsi di formazione in “plain English”, destinati a dipendenti di società commerciali, avvocati, dipendenti pubblici. Ha istituito, inoltre, il “Crystal Mark”, una sorta di certificazione di qualità, riconosciuta a livello internazionale, che garantisce la leggibilità dei documenti. Contribuisce ad incentivare la cultura della chiarezza, infine, il “Plain English Campaign Award”, un premio annuale conferito ad istituzioni, enti o società che si sono particolarmente distinte per aver adottato uno stile di scrittura più semplice e diretto.

A scuola di chiarezza

Sembrerebbe un paradosso dover imparare a scrivere nel linguaggio di tutti i giorni. In fondo, cosa ci vuole? Eppure non è così. Come recita bene un detto che circola in ambienti giornalistici, "è facile scrivere difficile, è difficile il contrario".

Alcuni ritengono che uno stile di scrittura complicato sia un segno di forza intellettuale. In realtà, i comunicatori più abili ed efficaci sono appassionati sostenitori della semplicità nella scrittura. Inoltre, dietro ad una scrittura chiara c'è sempre un pensiero lucido.

Per sostenere la diffusione di un linguaggio semplice e diretto, “Plain English Campaign” ha messo a disposizione un'articolata serie di strumenti linguistici, scaricabili dal sito internet www.plainenglish.co.uk , frutto di un lavoro pluriennale di analisi e riscrittura di testi burocratici. Ci sono dizionari specializzati che raccolgono e spiegano termini ed espressioni caratteristiche degli ambienti legislativi e giudiziari, del settore finanziario e di quello sanitario.

Ci sono guide che forniscono indicazioni su come scrivere lettere e relazioni, dare informazioni mediche, impostare graficamente i testi, creare siti web. C'è, infine, una raccolta di espressioni pompose e altisonanti caratteristiche del linguaggio burocratico e, per ognuna di esse, numerose alternative in “plain English”.

Questi strumenti mostrano che scrivere in “plain English” è una questione che investe tutte le fasi della creazione di un testo e va quindi ben oltre le scelte lessicali. Non basta, cioè, sostituire acriticamente le espressioni difficili con quelle più facili, ma occorre calibrare le proprie scelte in funzione del contesto in cui avviene la comunicazione e dei suoi destinatari.

Mettersi nei panni di chi legge è infatti la prima regola della comunicazione.

Un risparmio di milioni di sterline

La chiarezza linguistica nel rapporto tra i cittadini e lo Stato non è un lusso da poco ma un traguardo importante del processo democratico.

La sua applicazione all'intero sistema legislativo, inoltre, riducendo drasticamente la possibilità di cattive interpretazioni della legge, permette alle questioni legali di risolversi in tempi più brevi.

Ma semplificare il linguaggio burocratico ha anche dei vantaggi economici. Un documento scritto in “plain English” si legge meglio e in minor tempo rispetto a un documento scritto nel tradizionale stile burocratico.

Combinando il totale del tempo potenzialmente risparmiato con il guadagno medio di lettori medi, si stima che “plain English” abbia fatto risparmiare al governo britannico circa 500 milioni di sterline negli ultimi 22 anni. Non è cosa da poco. 

PER SCRIVERE IN PLAIN ENGLISH DEVI FARE COSì

  • Mettere il lettore al primo posto. Non sopravvalutare le sue conoscenze, i suoi interessi e la sua pazienza.
     
  • Ordinare gerarchicamente le informazioni, procedendo dal generale al particolare.
     
  • Usare verbi anziché nomi. Per esempio, invece di scrivere
    “by the introduction of” (mediante l'introduzione di), meglio scrivere “by introducing” (introducendo); invece di scrivere “perform an assessment of” (eseguire una valutazione di) meglio scrivere “assess” (valutare).
     
  • Preferire i termini concreti a quelli astratti.
     
  • Usare la forma verbale attiva anziché quella passiva. Per esempio, invece di scrivere “new guidelines have been laid down by the President” (nuove linee guida sono state stabilite dal Presidente), meglio scrivere “the President has laid down new guidelines” (il Presidente ha stabilito nuove linee guida).
     
  • Essere sintetici. Il valore di un documento non dipende dal suo "peso". Testi e frasi brevi hanno un impatto migliore. Una frase media, per essere compresa senza difficoltà, non dovrebbe avere più di 20-25 parole.

UN ESEMPIO DI TRADUZIONE DA BUROCRATESE A PLAIN ENGLISH

Prima (Burocratese)

“If there are any points on which you require explanation or further particulars we shall be glad to furnish such additional details by telephone”. [Se ci sono eventuali punti sui quali richiedete spiegazione o ulteriori particolari saremo lieti di fornirvi tali dettagli aggiuntivi per telefono]

Dopo (Plain English)

“If you have any questions, please ring!” [Se avete delle domande, per favore telefonate!]


MINIDIZIONARIO GOBBLEDYGOOK-PLAIN ENGLISH

Elenchiamo alcune delle alternative che il sito Plain English raccomanda. La parola "gobbledygook" (burocratese) di sinistra va sostituita con quella in plain English di destra. Notiamo di sfuggita che in fondo la lingua italiana è ancora tutta sbilanciata dalla parte del gobbledygook (anche se proprio quest’anno pare che il Ministro della Funzione Pubblica stia muovendo i primi passi in direzione del “plain Italian”).

ameliorate

improve

migliorare

as a consequence of

because

perché

by means of

by

mediante

due to the fact of

because, as

(perché, poiché)

in conjunction with

and, with

e, con

in the absence of

without

senza

instances

cases

casi

intend to

will

volere

(a) large number of

many, most

molti

(it is) mandatory

(you) must

devi/dovete

notify

tell

dire

on numerous occasions

often

spesso

participate

join in, take part

partecipare

permissible

allowed

permesso

referred to as

called

chiamato

select

choose

scegliere

submit

send, give

mandare, dare

sufficient

enough

sufficiente

unoccupied

empty

vuoto

you are requested

please

prego, per favore





 

 


 

 
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