Premessa
Da molti sono considerati come la
sorgente di ogni male. Ma quello che è certo è che i soldi fanno
girare il mondo. Dunque, non c’è da sorprendersi troppo se accanto alle
nomenclature ufficiali siano entrati nella lingua inglese molti nomignoli,
più o meno gergali, ad indicare quale importanza gli inglesi (ma non solo
loro!) attribuiscano al denaro.
Spesso questo linguaggio, che
chiameremo money slang, si sviluppa anche per delle precise logiche.
Pensiamo, ad esempio, al campo della droga. Tra i pushers
(spacciatori) ed il cliente si instaura un linguaggio, il più possibile
criptico, che permette di scambiare informazioni “monetarie” senza che gli
estranei a quella cerchia possano capire di cosa si stia parlando.
Altra considerazione da fare è che
ci sono parole del money slang che, nate in Gran Bretagna, vengono
poi esportate nel continente americano indicando la stessa quantità di
denaro ma in dollari anziché sterline. Ma succede anche il contrario, e
diversi termini originati negli Stati Uniti sono ora felicemente usati dai
sudditi di Sua Maestà.
Le banconote (notes)
Passiamo ora in rassegna i termini
principali riguardanti le banconote a partire da una sterlina per arrivare
fino a quota 1000.
QUID
[kwid]:
è l’espressione slang oggi più usata in terra inglese ed indica una sterlina
(£1, one pound sterling o, più semplicemente, one pound).
Viene sempre usata al singolare, per cui si dovrà dire “fifteen quid” e mai
“quids”. L’origine? Beh, si pensa ad un paio di alternative possibili: che
possa derivare dal latino “quid” (cosa?) o che vi sia un legame stretto con
la cicca del tabacco da masticare detta “quid” .
Fino a qualche decennio fa, un’altra
delle espressioni più note per indicare la sterlina era nicker
[nikë]. Il
suo utilizzo oggi è decisamente in ribasso ma la sua origine è davvero
curiosa. Si pensa, infatti, che fosse direttamente derivato da un malizioso
indovinello in voga agli inizi del ‘900: “Why can’t a one-legged woman
change a pound note? Because she’s only got half a (k)nicker!”
(Sapete perché una donna con una gamba sola non può cambiare una banconota
da una sterlina? Perché ha solo una mezza mutanda).
Il gioco di parole ruota intorno a knickers
[nikëz],
mutandina da donna, che si pronuncia quasi come nicker, sterlina.
Altre espressioni equivalenti a
nicker, che sono però ormai in disuso, sono: marigold, note,
bar e smacker.
FIVER &
TENNER[faivë, tenë]:
indicano rispettivamente le banconote da 5 e da 10 sterline e sono
espressioni usatissime, assolutamente da memorizzare.
DRINK [drink]:
è una parola utilizzata soprattutto nei telefilm polizieschi. La frase
tipica suona: “That’ll cost you a drink” ovvero “Ti costerà quanto una
bevanda”. Il punto dolente è, tuttavia, capire il valore monetario esatto di
questo drink. In realtà, da tempo l’espressione ha perso qualsiasi
legame con il prezzo reale delle bevande ed oggi sta ad indicare un valore
variabile tra le 10 e le 50 sterline.
SCORE
[sko·o]:
indica 20 sterline (o anche 20 dollari). In origine, uno score era
un’incisione o tacca praticata in un pezzo di legno denominato tally
che fungeva da registro dei pagamenti. Ben presto la parola “score” finì per
coincidere con la cifra 20 in quanto si aveva l’abitudine di contare
oralmente fino a venti e poi di incidere una nuova tacca sul legno per
documentare l’avvenuto conteggio.
PONY
[pëuni]:
è forse tra le espressioni gergali più vecchie e indica 25 sterline.
L’origine è, come spesso accade, sconosciuta, anche se sovente utilizzata
nel gioco d’azzardo e delle corse.
Una delle ipotesi più probabili è che all’epoca in cui tale espressione fu
coniata, la banconota da £5 fosse bianca ed il prezzo medio per l’acquisto
di cavalli, ponies e del carro nuziale si aggirasse intorno alle 25
sterline. L’espressione usata all’epoca era: “I’ll pay for the pony in
white” riferendosi sia al colore dei soldi che a quello del matrimonio. Da
cui si può dedurre che cinque biglietti da £5 divennero un PONY, pressappoco
il costo di un matrimonio.
Nel corso del 1900 un altro termine
viene associato alla banconota da 25 pounds: macaroni, che gioca
sulla rima con la parola pony.
NIFTY
[nifti]:
è un’espressione usata abbastanza raramente e, comunque, confinata al campo
dell’edilizia, che indica 50 sterline. L’origine non è conosciuta anche se
le ipotesi non mancano. Per esempio, si suppone che sia la rima di “fifty”.
Oppure che sia una storpiatura ed abbreviazione della parola “magnificent”.
La parola è comunque giunta in UK da oltre oceano. La banconota da 50
sterline è anche chiamata bullseye.
TON
[tan]:
indica 100 sterline. Nel corso della storia un ton indicava sia una
misura di volume che un’unità di peso. Si presume, perciò, che tale parola
possa aver avuto stretti legami, se non addirittura derivare, dalla capacità
della botte che conteneva il vino, chiamata per l’appunto “Tun”. Ancor oggi,
la capacità di una nave è misurata in unità di volume, non di peso, laddove
un “ton” è considerato pari a 100 piedi cubici, da cui si pensa derivi il
valore di 100 espresso dalla parola ton. Nell’inglese odierno si
usano espressioni come “to do a ton” per indicare di aver raggiunto le 100
miglia orarie di velocità, oppure nel gioco del cricket un “ton” è il
punteggio di 100. Allo stesso scopo si usa anche un’altra espressione:
century (secolo, parola che si commenta da sola).
MONKEY
[mañki]:
di vecchia coniazione (si parla dei primi decenni del 1800), sta ad indicare
500 sterline. Una delle ipotesi più accreditate sulla sua origine è quella
per cui il termine deriverebbe dall’epoca in cui i soldati inglese, di
ritorno dall’India, utilizzavano il termine monkey per indicare le
500 rupie indiane, sulle quali vi era, per l’appunto, la raffigurazione di
una scimmia. Parimenti, avrebbero riciclato questa espressione per riferirsi
a £500.
GRAND
[grænd]:
con tutta probabilità, si tratta di una parola che ha origini nel continente
americano ma che è sentita ormai come British a tutti gli effetti e che è
usatissima. Negli Stati Uniti indica 1000 dollari, in Gran Bretagna si
riferisce a 1000 sterline. Va ricordato, inoltre, che va sempre usata al
singolare: 400 grand (non grands!)
Dagli anni ’80 in poi e soprattutto
a Londra, per indicare 1000 sterline ha preso piede il simbolo K
(abbreviazione di kilo) che si trova spessissimo negli annunci di
lavoro.
Shillings, pennies, halfpennies e
farthings
Ai giorni nostri, il money slang
sembra essersi un po’ disinteressato delle monete metalliche, complice anche
un loro potere d’acquisto ormai decisamente ridotto rispetto al passato.
Tuttavia, prima di presentare le monete attualmente in circolazione,
vogliamo fare un passo indietro per cogliere alcuni aspetti importanti che
hanno segnato la storia recente dei coins inglesi.
Partiamo dal 1971, anno in cui in
Inghilterra nell’ordinamento monetario entra in vigore il sistema decimale.
La divisione della sterlina in 100p (pence o pennies, pronunciato in
forma abbreviata pii
oppure, in forma piena,
pens/peniz)
rappresenta un grosso scossone rispetto al
passato. Prima del 1971, infatti, la sterlina si suddivideva in 20
shillings (shiliñz,
scellini) e lo scellino, a sua volta, era formato da 12 pennies. Se a
ciò aggiungiamo che ogni penny era suddiviso a sua volta in due
halfpennies o ha’pennies (heipniz)
oppure quattro farthings (faadhiñz)
quarti di pennies, detti anche meno frequentemente
fourthings) e che esistevano i tuppence (tap'ns,
due penny), i thruppence (tre penny), ci rendiamo immediatamente
conto delle difficoltà che il passaggio al sistema decimale può aver
procurato al popolo inglese.
Un secondo punto da chiarire è il
significato dei simboli monetari usati in Inghilterra: il simbolo £ indica
la sterlina (pound sterling,
paund sterliñ). L’origine di questa “elle” è
legato alla parola latina “libra” che indicava appunto la sterlina. Lo
scellino era rappresentato dal simbolo “s”, che tuttavia non è la sua
abbreviazione, bensì deriva dalla parola latina “solidus”, (da cui deriva
anche la parola italiana “soldo”). Il penny era invece indicato dal simbolo
“d”, derivato dal latino “denarius”. Prima della decimalizzazione del ’71, i
prezzi erano scritti in maniera alquanto particolare. Facciamo un esempio:
per indicare la somma di 1 sterlina, 10 scellini e 2 pence, l’importo poteva
essere scritto semplicemente 1/10/2 oppure £1/10/2d (per convenzione, in
questa seconda forma non si indicava la s dello scellino).
Ma è utile sapere queste cose oggi?
Sì, è utile perché tutti i testi anteriori al 1971 riportano importi
espressi con il vecchio sistema monetario e dunque, per non avere un
improvviso black-out linguistico, è opportuno conoscere anche queste
convenzioni non più in uso. Poste queste premesse, andiamo pure a caccia
delle parole che designano le monete metalliche.
Le monete metalliche (coins,
koinz)
BOB
[bob]:
è sempre usato al singolare ed indica 1 scellino.
CROWN
[kraun]:
in origine e fino al 1971 ha rappresentato 5 scellini. Dopo lo spartiacque
della decimalizzazione ha assunto il significato di 25p. A confondere
ulteriormente le acque, con la parola crown si designa anche la
speciale moneta celebrativa emessa dalla Bank of England in occasione del
90° compleanno della Queen Mom il cui valore è di £5.
HALFCROWN o HALF-A-CROWN:
indica l’importo di due scellini e mezzo, ovvero 2 scellini e 6 pence. Un
halfcrown è anche noto con il nome di “two and a kick” probabilmente per
rimare con “two and a six (pence)”. Per finire, una curiosità. La Bank of
England, col passare degli anni, ha adeguato il retro delle monete. Sì,
perché anche la Regina invecchia!
SITI INTERNET PER SAPERNE DI PIù
Per saperne di più su monete e
banconote inglesi, sulla finanza e, più in generale, sul linguaggio dei
soldi collegatevi ai siti Internet che vi presentiamo qui sotto:
•
http://home.clara.net/brianp/money.html
In questo sito, chi vuole
completare le sue cognizioni su come si denominavano le monete inglesi fino
al 1971 troverà tutto quello che serve con abbondanti esempi. Il sito è
anche interessante per la sua polemica contro il sistema metrico decimale e
perché offre una sintetica spiegazione delle differenze tra Stati Uniti ed
Inghilterra nell’uso delle varie unità di misura.
•
www.bankofengland.co.uk
Il sito della principale istituzione bancaria inglese, contenente
anche una pagina di curiosità e leggende sull’origine della banca e un’ampia
presentazione del museo della Bank of England.
•
www.royalmint.com Il
sito della zecca inglese (mint significa zecca)
•
www.moneyworld.co.uk
Tutto su come impiegare i vostri soldi in UK.
•
www.ft.com Il sito del
quotidiano Financial Times
•
www.economist.com
Il sito del settimanale The
Economist
•
www.bbc.co.uk/dna/h2g2/alabaster/A506350
A
dispetto della lunghezza dell’indirizzo, è un bellissimo articolo sul
vecchio sistema monetario inglese (pre 1971) che ce ne fa intuire la
mirabile complessità.
Provate a calcolare con noi:
Add fourpence and tuppence ha’penny and sevenpence three farthings. How
much change do you have from half-a-crown?
La risposta è uno scellino, tre penny e tre farthings!
•
www.usma.demon.co.uk/index.htm Sito della UK Metric
Association che sponsorizza l’uso del sistema metrico decimale.
•
www.coinlink.com Uno
dei principali siti di numismatica intesa come attività “business”.