George W. Bush
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George Walker Bush▶ (aiuto) (New Haven, Connecticut, USA, 6 luglio 1946) è il 43° presidente degli Stati Uniti d'America. Il suo primo mandato quadriennale come presidente è cominciato il 20 gennaio 2001. Le elezioni tenutesi il 2 novembre 2004 lo hanno riconfermato per un secondo mandato, che ha avuto inizio il 20 gennaio 2005.
Prima di diventare presidente, Bush è stato uomo d'affari e governatore del Texas dal 1995 al 2000. È figlio dell'ex presidente George Herbert Walker Bush e fratello del governatore della Florida, Jeb Bush.
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Vita personale, istruzione e servizio militare
Figlio di Barbara e George Bush, cresce a Midland e Houston (Texas). È il primo di quattro fratelli e sorelle: Jeb, Neil, Marvin, Dorothy e Robin (morta di leucemia nel 1953, all'età di tre anni).
Come suo padre, studia nella nota Phillips Academy (settembre 1961–giugno 1964) e poi presso la non meno famosa Università di Yale (settembre 1964–maggio 1968) dove si iscrive alle confraternite (in inglese fraternity) Delta Kappa Epsilon (di cui è pure presidente dall'ottobre 1965 fino alla laurea) e Skull and Bones. Gioca a baseball e a rugby. Nel 1968 ottiene il bachelor's degree, ovvero il diploma universitario, in storia.
Dopo la laurea a Yale, il 27 maggio 1968 è chiamato alle armi nella Guardia aerea del Texas, per la Guerra del Vietnam in corso, con l'obbligo di servire fino al 26 maggio 1974. Dopo un addestramento di due anni impara a pilotare gli aerei e, nel novembre 1970, riceve il grado di tenente. Jerry B. Killian, commandante della Guardia aerea del Texas e sponsor della sua promozione, lo descrive come un "giovane ufficiale dinamico", "pilota di caccia da intercettazione di prima qualità" e dalle capacità che "superano di gran lunga quelle dei suoi compagni", "un leader naturale che i suoi compagni considerano una guida", "un buon sottufficiale con eccezionali tratti disciplinari ed impeccabile portamento militare". Fino al 1972 è pilota di caccia F-102 Delta Dagger. Si dice che il padre, all'epoca membro del Congresso per il Texas, aiutò molto il giovane George nella carriera militare.
Nel settembre 1973, grazie ad un permesso che gli permette di frequentare la Università di Harvard, termina la carriera militare, diventando riserva inattiva, con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza della ferma. Gli avversari politici avanzano dubbi sul "motivo ufficiale" del suo congedo anticipato: nel 2000 la consultazione del suo fascicolo militare avrebbe rivelato la sospensione dal volo come conseguenza dell'essersi sottratto ad un test sul consumo di droghe e ad alcuni esami psicologici.
Nel 1973 entra alla Harvard Business School e nel 1975 porta a termine, primo presidente degli Stati Uniti, il Master in Business Administration.
Nel 1977 sposa Laura Welch. Nel 1986, all'età di 40 anni, diviene "cristiano rinato", convertendosi dalla Chiesa Episcopale alla Chiesa Metodista Unita, cui già aderiva la moglie. Nel 1981 da Barbara ha due figlie gemelle, Barbara e Jenna.
Nel weekend della Festa del lavoro USA, 4 settembre 1976, sorpreso alla guida in stato di ebbrezza presso la residenza estiva di famiglia a Kennebunkport, nel Maine, è arrestato e multato dalla polizia con sospensione della patente. La notizia è resa nota cinque giorni dopo l'elezione presidenziale del 2000 dallo stesso dipartimento di polizia di Kennebunkport.
Bush descrive la sua vita prima della conversione religiosa come un periodo "nomade" e di "gioventù irresponsabile", anche per il "troppo" bere ("Ho smesso di bere nel 1986 e non ho bevuto nemmeno una goccia da allora; CNN, [1] [2] [3] ) - a cui rinuncia dopo il suo quarantesimo compleanno. Il suo cambiamento comportamentale e religioso è attribuito anche all'incontro, nel 1985, con il reverendo protestante Billy Graham.
Sollecitato in più occasioni a parlare del suo presunto abuso di cocaina, non ha mai smentito né confermato.
Accento di Bush e parlata texana
Bush è talvolta chiamato Dubya (variante di double-u, dato che nella conversazione you, che equivale foneticamente a U è sostituito da ya, come in how'd ya, "how do you (do)?"). Dubya è una variante texana di "W"), che sta per Walker. La pronuncia non segue lo standard nazionale modellato secondo la parlata del Middle West, regione che comprende gli stati centro-settentrionali. È piuttosto vicina a quello che negli USA è chiamato colloquialmente southern drawl, la cadenza meridionale. Tra i neologismi più noti coniati da Bush è misunderestimate (al posto di underestimate) che pronunciò dopo le elezioni in un discorso rivolto ai democratici ("you misunderestimated me", cioé "voi mi avete sottovalutato").
Affari e carriera politica
Nel 1978, Bush si candidò alla Camera dei Rappresentanti, ma venne sconfitto dal senatore Kent Hance, un democratico.
Bush iniziò la sua carriera nell'industria del petrolio nel 1979, quando fondò la "Arbusto Energy" ("arbusto" è la traduzione spagnola del sostantivo anglo-americano "bush"), una società di prospezione petrolifera e gas che formò nel 1977 grazie a quanto gli rimaneva della sua borsa di studio e, in massima parte, grazie ai fondi messi a sua disposizione da altri investitori, in primo luogo dal suo socio Salim Bin Laden, fratello del miliardario saudita Osama Bin Laden. La crisi energetica del 1979 colpì anche la Arbusto Energy e, dopo averne cambiato il nome in "Bush Exploration Oil & Gas Co.", Bush la vendette nel 1984 a Spectrum 7, un'altra compagnia texana di ricerca di petrolio e gas per circa 1 miliardo di dollari. Secondo i termini della vendita, Bush divenne amministratore delegato di Spectrum 7. La storia si ripeté quando durante la crisi del 1985-1986 Spectrum 7 fece bancarotta. Spectrum 7 fu infatti salvata dall'acquisto deciso dalla "Harken Energy Corporation" nel 1986 e Bush entrò nel Consiglio di amministrazione della Harken.
Bush fu accusato di insider trading (sfruttamento indebito di informazioni riservate) per aver venduto le azioni mentre era nel consiglio di amministrazione di Harken Energy Corporation nel 1990. La Commissione di controllo della Borsa USA (SEC) ha terminato nel 1992 un'investigazione con un documento in cui si legge che: "Sembra che Bush non sia implicato in commerci interni illegali", aggiungendo che il memoriale "non deve in alcuno modo essere considerato come indicativo che la parte è stata assolta o che nessuna azione legale possa derivarne". [4]. I suoi detrattori affermano che l'investigazione è stata influenzata dal fatto che il padre di Bush era al momento Presidente degli USA, sebbene nessuna azione fosse avviata nemmeno durante la presidenza di Bill Clinton. Da presidente, Bush ha rifiutato di autorizzare la SEC a divulgare il rapporto intero dell'indagine.
Dopo aver lavorato alla campagna presidenziale di suo padre, Bush jr ha riunito un gruppo di partner tra gli stretti amici di suo padre e nel 1989 acquistò i Texas Rangers, una squadra di baseball della Major League Baseball con sede ad Arlington, in Texas (in seguito Bush nominò uno di questi partner, Tom Schieffer, ambasciatore in Australia). I critici espressero dubbi sulla trasparenza di questo acquisto, indicando l'uso dell'influenza politica ed il favoritismo nei confronti di un amico di famiglia. [5] Bush guadagnò personalmente 14,9 milioni di dollari nella vendita della squadra nel 1998 (il guadagno totale della vendita fu di 170 milioni di dollari). [6]
George W. Bush ha svolto la funzione di partner amministrativo generale dei Rangers fino a quando fu eletto Governatore del Texas l'8 novembre 1994, sconfiggendo il candidato democratico Ann Richards. Nel 1998 divenne il primo governatore texano ad essere eletto per due volte consecutive e il suo comportamento durante lo svolgimento di quwsto compito gli fece guadagnare una buona immagine di leader. Tra le questioni che durante i suoi mandati, attirarono l'attenzione nazionale ed internazionale sullo stato di cui era governatore, ci fu l'uso nel Texas della pena di morte: Bush autorizzò l'uso della pena capitale per 152 criminali, ivi inclusa quella di Karla Faye Tucker.
Nella campagna presidenziale per le elezioni del novembre 2000, Bush promise, tra le altre cose, che gli organismi religiosi di beneficenza avrebbero potuto usufruire, su un piano di parità, di alcuni benefici: a) programmi federali di distribuzione di fondi; b) sconti sulle tasse c) uso di buoni scuola; d) attività di prospezione petrolifera nel Rifugio Nazionale della Fauna Artica (ANWR, un'area protetta di inestimabile valore conservazionistico) e degli approvvigionamenti per l'esercito degli Stati Uniti. In politica estera ha asserito di essere contrario all'uso delle forze armate statunitensi per esportare la democrazia all'estero.
Bush è divenuto presidente degli Stati Uniti d'America il 20 gennaio 2001 come vincitore di una delle più indecise elezioni nella storia statunitense, sconfiggendo il democratico vicepresidente Al Gore in 30 dei 50 Stati con una vittoria per poco in cinque collegi elettorali. Gore ha conseguito la maggioranza dei voti popolari con circa 540.000 preferenze su un totale 105 milioni di votanti: un margine quindi di mezzo punto percentuale. Era dal 1888 che un candidato alla presidenza, sconfitto in quanto a preferenze, risultasse eletto grazie ai voti del grandi elettori. Fu decisivo per Bush il vantaggio di circa 600 voti conseguito in Florida.
Il voto della Florida, che Bush conquistò per un pugno di voti, fu contestato aspramente dopo che furono espresse preoccupazioni riguardo a fughe ed irregolarità nel processo di voto e divenne oggetto di una serie di processi giudiziari. Dopo una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti a metà dicembre in favore di Bush, Gore ha riconosciuto la validità dell'elezione che lo vedeva sconfitto. I risultati dell'elezione sono ancora contestati da molti osservatori, anche se non è stata avviata alcuna azione giudiziaria in merito.
Il mandato presidenzale 2001-2008
Politica estera e di sicurezza
In campagna elettorale, il programma di politica estera di Bush prevedeva un forte sostegno economico e politico all'America Latina, specialmente al Messico, e una riduzione dei coinvolgimenti statunitensi in azioni militari di esportazione della democrazia e di altre attività militari. Tuttavia, dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, l'amministrazione ha cambiato registro e si è concentrata soprattutto sulla questione mediorentale.
Poco tempo dopo gli attacchi è stata avviato l'intervento contro l'Afghanistan per abbattere il regime talebano, accusato di ospitare il terrorista arabo Osama bin Laden. L'azione ha avuto un forte appoggio internazionale e il governo talebano è caduto poco dopo l'invasione. Tuttavia i successivi tentativi di ricostruzione del paese, in collaborazione con le Nazioni Unite, sotto la direzione di Hamid Karzai si sono rivelati problematici e Bin Laden non è mai stato catturato o considerato morto. Un ampio contingente di truppe e di osservatori rimane tutt'oggi in Afghanistan nella speranza di formare un governo democratico, obiettivo più volte proclamato essenziale da parte dell'amministrazione Bush.
Nel marzo
2003, dopo
una lunga contesa circa la necessità di procedere al disarmo del regime
iracheno, gli USA hanno dichiarato guerra all'Iraq
per spodestare il dittatore
Saddam Hussein, accusato di possedere
armi di distruzione di massa e di appoggiare il terrorismo
internazionale. La guerra ha scatenato un'infinità di polemiche, con
alcuni degli alleati tradizionali statunitensi - come la
Francia
e la
Germania - fortemente contrari, ed è stata oggetto di numerose
proteste in tutto il mondo. Successivamente, con l'approvazione da parte
del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite, Bush è riuscito a raccogliere una "coalizione di
volenterosi" che includeva paesi come l'Italia,
la Spagna,
la
Polonia e la
Gran Bretagna.
I problemi riscontrati nell'occupazione, la mancata attuazione della
promessa di restaurare la
democrazia nel paese, l'impossibilità di ritrovare la benché minima
traccia delle armi di distruzione di massa di Saddam e le accuse di aver
falsificato le informazioni necessarie per convincere l'opinione
pubblica statunitense e quella internazionale della necessità assoluta
di entrare in guerra, hanno fatto perdere una parte del sostegno
all'amministrazione Bush, sia all'interno che all'estero. Queste accuse
sono state sostenute dalle investigazioni e rapporti della commissione
d'inchiesta appositamente costituita dal Senato. Nonostante ciò, Bush
sostiene che entrare in guerra è stata comunque una buona decisione e
che un brutale tiranno è stato comunque spodestato, così da non poter
più minacciare il mondo libero.
Il 14 dicembre 2001, Bush si è ritirato dal Trattato anti missili balistici (ABM) del 1972 che era stato una roccaforte della stabilità nucleare sovietico-statunitense durante la Guerra Fredda, ritenendo non fosse più rilevante. Al suo posto Bush ha programmato di impegnare risorse necessarie a dar vita a un nuovo sistema di difesa dai missili balistici intercontinentali. Il sistema è stato oggetto di vivace critica da parte degli ambienti scientifici e gli esperimenti sul campo sono stati costellati sia di successi che di fallimenti. Il progetto dovrebbe cominciare ad essere attuato nel 2005 e in proposito Bush ha incrementato i finanziamenti per sistemi di armamento militare.
Durante la sua prima visita presidenziale in Europa nel giugno 2001, Bush è stato fortemente criticato dai leader europei per il suo rifiuto di aderire al protocollo di Kyoto, che prevede la riduzione nelle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, che contribuiscono al riscaldamento globale del pianeta. Il trattato è stato respinto dal Senato con la motivazione che esso avrebbe risparmiato paesi in via di sviluppo, come la Cina. Il Trattato è stato ratificato nel 2005, quando la Russia lo ha ratificato consentendone l' entrata in vigore. Ciò lascia gli Stati Uniti, paese al mondo col più alto grado di emissioni nocive nell'atmosfera, in una posizione politica sfavorevole al momento dell'applicazione del Trattato stesso.
L'imposizione di tasse sull'acciaio importato e sul legname leggero canadese è stata contestata a causa dell'impegno dell'amministrazione Bush a favore del libero mercato ed ha attirato critiche sia da parte dei suoi amici conservatori che dalle nazioni sfavorite. La tassa sull'acciaio fu in seguito eliminata grazie alle pressioni effettuate dalL'OMC.
Nel luglio 2002, Bush ha tagliato tutti i fondi al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) asserendo che l'UNFPA sosteneva l'aborto praticato e la sterilizzazione in Cina.
La politica estera di Bush è influenzata dal movimento neoconservatore Project for the New American Century, molti dei cui membri hanno incarichi importanti nell'amministrazione Bush. Molti ritengono che l'amministrazione sia molto più ispirata dalla Heritage Foundation e in maniera minore dall'Istituto Cato, anche se queste organizzazioni non hanno rappresentanti nella sua amministrazione.
Un altro aspetto controverso è la decisione di Bush di non ratificare il trattato che istituisce la Corte penale internazionale.
Politica interna
Il presidente ha sostenuto la necessità di approvare un emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti in favore del solo matrimonio tra uomo e donna, cosa che bandirebbe i matrimoni gay ma lascerebbe la possibilità di unioni civili. Bush tende ad opporsi alla discriminazione dell'omosessualità, ma ha espresso il suo apprezzamento sul giudizio della Corte Suprema di controllare la selezione dei candidati ai college per mantenere la diversificazione fra i sessi. Sebbene Bush abbia già incontrato la National Urban League, una delle più famose organizzazioni americane per i diritti civili, egli è il primo presidente a non aver incontrato l'Associazione Nazionale per l'Avanzamento della Gente di Colore (NAACP) dai tempi di Herbert Hoover.
Il presidente Bush ha applicato tre tagli alle tasse che hanno eliminato la "penalizzazione per matrimonio" e la "tassa sulla morte" e ridotto le aliquote di tasse marginali. Queste riduzioni sono state approvate dal Congresso con larghe maggioranze di ambo i partiti, ma furono in seguito criticate come donazioni regressive. Bush ha sostenuto la privatizzazione parziale della Previdenza sociale nazionale, in modo che ogni individuo possa essere libero di investire una parte delle sue tasse per la previdenza in fondi pensionistici privati.
Nel 2006 Bush ha firmato il "Medicare Act", una legge che ha introdotto un programma di prescrizione di medicinali in base al sistema Medicare, oltre a elargire sussidi a compagnie famaceutiche che vendono queste medicine e contemporaneamente a vietare ai governi federali di negoziare sconti con le industrie farmaceutiche.
Dei 2400 miliardi di dollari di budget del 2005, circa 401 miliardi[7] sono destinati alla difesa. Tale livello è in linea di massima paragonabile alle spese di difesa durante la guerra fredda. [8]
Nel gennaio 2003 Bush ha firmato il "No Child Left Behind" Act, una legge che si concentra sul sostegno all'apprendimento dei giovani, misura il rendimento degli studenti, rifinanzia le scuole in difficoltà ed assicura più risorse per le scuole. I critici dicono che alle scuole non sono state date risorse la legge fino a che non saranno sufficientemente finanziati. [9]
Gli scienziati hanno ripetutamente criticato l'amministrazione Bush
per la riduzione di fondi per la ricerca scientifica, le restrizioni
nella ricerca sulle
cellule staminali, l'ignorare l'opinione scientifica su problemi
critici come il
riscaldamento globale e l'ostacolo alla cooperazione con scienziati
stranieri mediante l'applicazione deterrente di pratiche burocratiche di
immigrazione e la concessione di visti. Nel
febbraio
2004, circa 5000 scienziati (compresi 48
premi Nobel) hanno firmato una petizione contraria all'uso fatto
dall'amministrazione Bush dei consigli scientifici. Hanno sostenuto che
"l'amministrazione Bush ha ignorato i pareri imparziali espressi dai
consigli scientifici su tematiche importanti per il nostro benessere
comune".
[10]
[11][12].
La politica ambientale di Bush è stata largamente criticata dagli
ambientalisti, secondo i quali la sua politica agevola le richieste
dell'industria di diminuire le protezioni ambientali.
I ministri del Governo Bush
Il gabinetto ministeriale di Bush comprende il più grande numero di
minoranze etniche di tutti i gabinetti federali fino ad oggi ed include
i primi due segretari di gabinetto di origine asiatica. Secondo il
Guinness dei primati, è anche il più opulento gabinetto di tutti i
tempi.
Il Ministro dei Trasporti
Norman Mineta, il primo segretario di gabinetto asiatico-americano,
è stato in precedenza Ministro del Commercio sotto
Bill Clinton; è l'unico democratico nel gabinetto Bush.
Il governo include (o ha incluso) figure molto in vista nelle passate amministrazioni repubblicane, in particolare Colin Powell che era Consigliere per la Sicurezza nazionale sotto Ronald Reagan e Capo di Stato maggiore dell'esercito sotto George H. W. Bush, e il Ministro della Difesa Donald Rumsfeld, che ha avuto lo stesso incarico sotto Gerald Ford.
INCARICO | NOME | MANDATO |
Presidente | George W. Bush | 2001— |
Vice Presidente | Dick Cheney | 2001— |
Segretario di Stato | Colin Powell | 2001–2005 |
Condoleezza Rice | 2005— | |
Difesa | Donald Rumsfeld | 2001— |
Tesoro | Paul H. O'Neill | 2001–2003 |
John W. Snow | 2003— | |
Giustizia | John D. Ashcroft | 2001–2005 |
Alberto R. Gonzales | 2005— | |
Interni | Gale A. Norton | 2001— |
Agricoltura | Ann M. Veneman | 2001–2005 |
Mike Johanns | 2005— | |
Commercio | Donald L. Evans | 2001–2005 |
Carlos M. Gutierrez | 2005— | |
Lavoro | Elaine L. Chao | 2001— |
HHS | Tommy G. Thompson | 2001–2005 |
Michael O. Leavitt | 2005— | |
HUD | Melquiades R. Martinez | 2001–2003 |
Alphonso R. Jackson | 2004— | |
Trasporti | Norman Y. Mineta | 2001— |
Energia | E. Spencer Abraham | 2001–2005 |
Samuel W. Bodman | 2005— | |
Educazione | Roderick R. Paige | 2001–2005 |
Margaret Spellings | 2005— | |
Affari dei Veterani | Anthony J. Principi | 2001–2005 |
James Nicholson | 2005— | |
Sicurezza della Patria | Thomas J. Ridge | 2003–2005 |
Michael Chertoff | 2005— |
Altri consiglieri e funzionari dell'ufficio del Presidente
- Direttore della CIA - George Tenet (2001-2004), John E. McLaughlin (direttore ad interim, 2004), Porter Goss (2004-oggi)
- Direttore dell'FBI - Robert Mueller
- Consigliere per la Sicurezza nazionale - Condoleezza Rice
- Amministratore dell'Agenzia di Protezione ambientale (EPA)- Christine Todd Whitman (2001-2003), Michael O. Leavitt (2003-oggi)
- Ambasciatore alla Nazioni Unite - John Negroponte (2001-2004), John Danforth (2004- )
- Presidente della Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC)- Michael Powell
- Direttore dell'Ufficio Gestione del Bilancio (OMB) - Mitch Daniels (2001-2003), Joshua B. Bolten (2003-oggi)
- Capo di Gabinetto (il nostro Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) - Andrew Card
- Consigliere anziano - Karl Rove
- Consigliere della Casa Bianca - Alberto R. Gonzales
- Consigliere - Karen Hughes (2001-2002)
- Capo ufficio stampa della Casa Bianca - Ari Fleischer (2001-2003), Scott McClellan (2003-oggi)
Tra le nomine più criticate troviamo quelle di John Negroponte, Elliott Abrams, Otto Reich e John Poindexter per i loro ruoli nello scandalo "Iran Contra Connection" e per le accuse di aver occultato gli abusi ai diritti umani in America centrale e meridionale. In più alcune nomine sono state sospettate di nepotismo, inclusa quella di Michael Powell (figlio del segretario di Stato Colin Powell) come presidente della FCC, il ventottenne J. Strom Thurmond Jr (figlio del senatore Strom Thurmond) come procuratore della South Carolina, Eugene Scalia (figlio di Antonin Scalia della Suprema Corte di Giustizia) come procuratore del Dipartimento del Lavoro, Janet Rehnquist (figlia del Capo della Suprema Corte di Giustizia William Rehnquist) come Ispettore Generale del Dipartimento della Salute e Servizi Umani (in seguito licenziata per vicende relative tra l'altro ad armi da fuoco), e Elizabeth Cheney (figlia del vicepresidente Dick Cheney) alla nuova posizione di Vice Assistente Segretario di Stato per gli affari del Vicino Oriente.
Attività legislativa del governo
Lista parziale (i titoli delle leggi sono in lingua originale):
- 7 giugno 2001: Economic Growth and Tax Relief Reconciliation Act
- 18 settembre 2001: Authorization for Use of Military Force
- 28 settembre 2001: United States-Jordan Free Trade Area Implementation Act
- 26 ottobre 2001: USA Patriot Act
- 28 novembre 2001: Internet Tax Nondiscrimination Act
- 8 gennaio 2002: No Child Left Behind Act
- 9 marzo 2002: Job Creation and Worker Assistance Act
- 27 marzo 2002: Bipartisan Campaign Reform Act
- 13 maggio 2002: Farm Security and Rural Investment Act
- 30 luglio 2002: Sarbanes-Oxley Act
- 16 ottobre 2002: Joint Resolution to Authorize the Use of United States Armed Forces Against Iraq
- 25 novembre 2002: Homeland Security Act
- 11 marzo 2003: Do-Not-Call Implementation Act
- 30 aprile, 2003: PROTECT Act of 2003 (Prosecutorial Remedies and Other Tools to end the Exploitation of Children Today Act) [13]
- 27 maggio 2003: United States Leadership Against HIV/AIDS, Tuberculosis and Malaria Act
- 28 maggio 2003: Jobs and Growth Tax Relief Reconciliation Act of 2003
- 3 settembre 2003: United States-Chile Free Trade Agreement Implementation Act
- 3 settembre 2003: United States-Singapore Free Trade Agreement Implementation Act
- 5 novembre 2003: Partial-Birth Abortion Ban Act|Partial-Birth Abortion Ban Act
- 8 dicembre 2003: Medicare Prescription Drug, Improvement, and Modernization Act
- 16 dicembre 2003: Controlling the Assault of Non-Solicited Pornography and Marketing Act (CAN-SPAM)
- 1 aprile 2004: Unborn Victims of Violence Act (Laci and Conner's Law)
Opinione pubblica e consensi
Nel periodo di crisi nazionale seguito agli attacchi dell'11 settembre 2001, Bush godette per un breve periodo di consensi superiori all'85 per cento. Per alcuni mesi dopo l'attacco, Bush mantenne questi risultati eccezionali (i consensi più alti per un presidente da quando sondaggi regolari cominciarono ad essere effettuati nel 1938), ma poi gradualmente essi sono scesi a livelli più bassi.
Durante le elezioni per il Congresso tenutesi a metà del mandato presidenziale, nel 2002, Bush ottenne il più alto livello di consensi in elezioni di mezzo termine dai tempi di Dwight Eisenhower e di conseguenza il Partito Repubblicano riprese il controllo del Senato e aumentò la sua maggioranza nella Camera dei Rappresentanti. Questi risultati hanno segnato una deviazione insolita rispetto alla tendenza per il partito del Presidente di perdere seggi al Senato durante elezioni di metà mandato, e fu solo la terza volta dalla Guerra di secessione americana che il partito che controllava la Casa Bianca ha guadagnato seggi in entrambi i rami del parlamento statunitense (le altre occasioni furono nel 1902 e nel 1934). Una spiegazione di questo evento storico è che la popolarità di Bush nel periodo di guerra ha giovato anche agli altri repubblicani candidati alle elezioni. Un'altra è che i risultati straordinariamente vicini al pareggio nell'elezione del 2000 hanno complicato le aspettative rispetto alle linee tendenziali storiche.
Nel 2003, i consensi per Bush continuarono la loro lenta discesa dalle vette raggiunte nel 2001: i risultati di 13 sondaggi principali erano concordi nell'indicare un calo decisamente costante dell'1,7% al mese per l'intera durata della sua presidenza, con l'eccezione di tre significativi momenti di crescita: subito dopo l'11 settembre, durante la guerra in Iraq, e dopo la cattura di Saddam Hussein. Verso la fine del 2003, le percentuali dei consensi si aggiravano intorno al 50-55%. Tuttavia, i consensi rimasero ancora solidi durante il terzo anno della Presidenza, quando, come di norma, gli avversari del Presidente iniziarono sul serio ade effettuare le loro campagne di critica. La maggior parte dei sondaggi mostrava una correlazione tra il calo dei consensi e una crescente preoccupazione sull'andamento dell'occupazione dell'Iraq guidata dagli USA, oltre al lento recupero dell'economia dalla recessione del 2001. Verso la fine delle primarie dei Democratici, la maggior parte dei sondaggi principali mostrava Bush sconfitto per un leggero margine dai vari sfidanti democratici. I sondaggi del maggio 2004 mostravano risultati incerti - dal 53 per cento di consensi [14] al 46 per cento [15]. Grafici compositi e datati dei consensi per Bush dal gennaio 2001 al maggio 2004 sono disponibili a [16] e [17], mentre un'analisi della popolarità di G. W. Bush's nel corso degli anni è disponibile a [18].
George W. Bush è stato oggetto sia di grande apprezzamento che di forti critiche ed è stato chiamato il presidente "love him or hate him" ("o lo ami o lo odi" — ossia, senza vie di mezzo). Le lodi nei suoi confronti si sono concentrate su materie come l'economia, la sicurezza interna e specialmente la sua leadership dopo gli attacchi dell'11 settembre; le critiche vertono invece sull'economia, le controverse elezioni presidenziali del 2000 e l'occupazione dell'Iraq.
I suoi detrattori, oltre ad attaccarlo sul piano politico, sono non raramente arrivati a metterne in dubbio la salute mentale. I documentari di Michael Moore rappresentano spesso Bush come una persona con la psicologia di un adolescente o di un bambino, incapace di prendere decisioni in modo autonomo e di decifrare correttamente il mondo intorno a sé. Molto diffuse su Internet e altri media sono anche le raccolte di "bushismi", frasi di Bush che dimostrerebbero problemi nell'uso del linguaggio o gravi lacune culturali.
Al di fuori degli Stati Uniti
La popolarità di Bush al di fuori degli Stati Uniti è solitamente più bassa. È decisamente impopolare in molte parti del mondo, dove molti criticano la sua personalità e politica estera. L'invasione dell'Iraq gli attirò in particolare accuse di unilateralismo. Sondaggi recenti indicano un'erosione del sostegno per Bush tra gli europei, per esempio una caduta di consenso dal 36% al 16% nel corso dello scorso anno in Germania. [19]
Secondo un sondaggio più ampio condotto da Associated Press/Ipsos nei paesi industrializzati, la maggioranza delle persone in Francia, Italia, Germania, Messico, Spagna - oltre a Canada e Gran Bretagna, dove esiste ancora una tradizione di cooperazione anglo-americana - ha un'opinione sfavorevole di Bush e della sua politica estera, sebbene delle minoranze mantengano opinioni favorevoli. [20]
Nei Paesi musulmani la percentuale di opinioni sfavorevoli a Bush è particolarmente alta, spesso sopra il 90%.[21] Tra le nazioni non-statunitensi sondate in una ricerca mondiale, la popolarità di Bush raggiunge i livelli più alti in Israele, dove il 62% esprime opinioni a lui favorevoli. [22]
Secondo un sondaggio condotto in luglio e agosto del 2004 dall'University of Maryland e da GlobeScan su 34.330 persone in 35 nazioni, in 30 di questi 35 paesi, una maggioranza relativa o assoluta preferirebbe che fosse il candidato democratico John Kerry a vincere le elezioni del 2004. Kerry è stato nettamente preferito a Bush nelle nazioni europee tradizionalmente alleate degli Stati Uniti come la Norvegia (74% per Kerry, 7% per Bush), la Germania (74% contro 10%), la Francia (64% contro 5%), i Paesi Bassi (63% contro 6%), l'Italia (58% contro 14%), la Spagna (45% contro 7%) e la Gran Bretagna (47% contro 16%). Risultati simili anche per altri alleati come il Giappone (43% contro 23%), il Messico (38% contro 18%), la Turchia (40% contro 25%) e il Sudafrica (43% contro 29%). Le uniche nazioni in cui il presidente Bush otteneva le preferenze della maggioranza erano le Filippine, la Nigeria e la Polonia. L'India e la Thailandia erano divise.[23] Un sondaggio condotto nell'ottobre del 2004 [24] da un gruppo di testate giornalistiche internazionali indica che in Australia, Gran Bretagna, Canada, Francia, Giappone, Spagna e Corea del Sud, una maggioranza di elettori esprime opposizione all'invasione dell'Iraq, dissenso verso l'amministrazione Bush e una crescente ostilità verso gli Stati Uniti; tuttavia, anche chi si oppone apertamente alla politica del governo Bush non esprime antipatia per il popolo americano.
Ulteriori letture
- George W. Bush, A Charge to Keep, (1999) ISBN 0688174418
- George W. Bush, We Will Prevail, (2003) ISBN 0826415520
- Ronald Kessler, A Matter Of Character: Inside The White House Of George W. Bush, Penguin, USA, August, 2004, hardcover, 320 pages, ISBN 1595230009
- David Frum, The Right Man, (2003) ISBN 0375509038 ISBN 0812966953
- Robert Bryce, Cronies: Oil, The Bushes, and the Rise of Texas, America's Superstate, PublicAffairs, ISBN 1586481886
- Bob Woodward, Bush At War, (2002) ISBN 0743244613
- Bob Woodward, Plan of Attack, (2004) ISBN 074325547X
- K. Auletta (January 19, 2004). Fortress Bush: How the White House Keeps the Press Under Control, The New Yorker, LXXIX, 53.
- Bill Sammon, Fighting Back: The War on Terrorism from Inside the Bush White House, (2002) ISBN 0895261499
- B. Minutaglio, First Son: George W. Bush and the Bush Family Dynasty (1999) ISBN 0609808672
- Stephen Mansfield, The Faith of George W. Bush, (2003) ISBN 1585423092
- M. Ivins and L. Dubose, Shrub: The Short but Happy Political Life of George W. Bush (2000) ISBN 0375503994
- Ian Williams, Deserter: George Bush's War on Military Families, Veterans, and His Past ISBN 1560256273
- E. Mitchell, W: Revenge of the Bush Dynasty (2000) ISBN 0786866306
- H. Gillman, The Votes That Counted: How the Court Decided the 2000 Presidential Election (2001) ISBN 0226294080
- J. H. Hatfield, Fortunate Son: George W. Bush and the Making of an American President (1999) ISBN 1887128840
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- Craig Unger, House of Bush, House of Saud: The Secret Relationship Between the World's Two Most Powerful Dynasties ISBN 074325337X
- Bill Sammon, Misunderestimated: The President Battles Terrorism, John Kerry, and the Bush Haters (2004) ISBN 0060723831
Voci correlate
Collegamenti esterni
Trascrizioni
- Discorso di nomina alla Convention del partito repubblicano, 2000 (3 agosto 2000)
- Discorso inaugurale
- Commenti del presidente dopo che due aerei s'abbattono sul World Trade Center (11 settembre 2001)
- Commenti del presidente all'arrivo a Barksdale Air Force Base (11 settembre 2001)
- Discorso indirizzato alla nazione (11 settembre 2001)
- Dichiarazione di guerra al terrorismo
- Discorso all'Assemblea Generale dell'ONU
- Discorso sullo stato dell'Unione 2002
- Discorso sullo stato dell'Unione 2003
- Il Presidente si rivolge alle Nazioni Unite sull'operazione di liberazione degli Iracheni
- Il presidente annuncia che le maggiori operazioni militari in Iraq sono finite
- Discorso sulle azioni della nazione americana nella guerra al terrorismo
- Discorso alla nazione dopo la cattura Saddam Hussein
- Discorso sullo stato dell'Unione 2004
- Intervista "Meet the Press with Tim Russert" con il Presidente George W. Bush (Studio Ovale, 7 febbraio 2004)
- Bush sulla TV irlandese riafferma la determinazione della Casa Bianca di perseverare in Iraq (25 giugno 2004)
- 2004 Discorso di nomina alla Convention del partito repubblicano, 2004 (2 settembre 2004)
Siti ufficiali
- Sito ufficiale della Casa Bianca
- Biografia ufficiale autorizzata dalla Casa Bianca
- Sito per la rielezione di George W. Bush
- Governatori del Texas - Texas State Library
- Albero di famiglia dei Bush
- Yahoo! Notizie dall'amministrazione Bush (aggiornato regolarmente)
- Nomina di Bush per il Nobel
- Japan Times: i cittadini ritengono Bush colpevole dei crimini di guerra afgani
- Il Belgio ripensa la legge sui crimini di guerra - Il Belgio emenda una legge controversa sui crimini di guerra che si pensa possa essere applicata al presidente George W. Bush
Siti di informazione
- Lista estensiva di siti web su George W. Bush
- L'archivio audio di pubblico dominio su George W. Bush
Presidenti degli Stati Uniti d'America | |||
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