Rock and roll
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Il rock and roll (scritto anche rock'n'roll) è un genere di musica nato negli Stati Uniti negli anni '50 e in seguito diffusosi rapidamente in tutto il mondo e introdotto in Italia con la hit "Coccinella" del grande Ghigo Agosti, padre di tutti i padri del rock italiano. Letteralmente, "rock and roll" può essere tradotto con "ondeggia e ruota"; il rock'n'roll nacque infatti innanzitutto come "musica da ballare", con uno stile specifico di danza derivata dal boogie-woogie, ballo di origine afro-americana molto diffuso nell'immediato dopoguerra.
Dal rock'n'roll derivano una grande quantità di sottogeneri, oggi spesso indicati con l'espressione abbreviata rock. Nel periodo in cui si affermò questa dizione abbreviata furono sviluppati alcuni sottogeneri del rock'n'roll che enfatizzavano gli aspetti "aggressivi" del rock'n'roll originario. In questo contesto, la parola "rock" iniziò a essere implicitamente letta anche col significato di "roccia", in espressioni come "hard rock" ("rock duro", "duro come roccia"). Quando "rock" e "rock'n'roll" non si considerano sinonimi, la seconda espressione viene generalmente intesa come indicativa della forma originaria di questo genere di musica, rappresentata dagli artisti che la svilupparono negli anni '50 e '60.
La formazione classica di una "band rock'n'roll" comprende storicamente: la voce (spesso anche con armonizzazioni vocali o cori), la chitarre elettriche e una decisa sezione ritmica (basso e batteria), In questo quartetto base si inseriscono spesso altri strumenti (pianoforte e sassofono sono molto comuni).
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Precursori e origini
Il rock and roll si affermò come un genere musicale negli Stati Uniti negli anni cinquanta, anche se elementi di rock and roll si ritrovano nelle registrazioni di rhythm and blues fin dagli anni venti. Il primo rock and roll metteva insieme elementi di blues, boogie-woogie, jazz e rhythm and blues, con influenze anche della musica folk, del gospel, e del country and western.
Origine del termine rock and roll
Rocking era un termine utilizzato dai cantanti gospel nel Sud degli USA per indicare qualcosa di simile all'estasi mistica. Il musicista blues Roy Brown la usò con un significato ironico nella sua canzone "Good Rocking Tonight" (rifatta l'anno dopo da Wynonie Harris in una versione ancora più scatenata), in cui la parola era apparentemente riferita al ballo, ma era in effetti una neanche tanto nascosta allusione al sesso. Questi doppi sensi non erano nuovi nella musica blues ma era la prima volta che si sentivano alla radio. Dopo il successo di Good Rocking Tonight, altri cantanti di rhythm and blues hanno usato titoli simili durante la seconda metà degli anni quaranta, compresa una canzone intitolata proprio "Rock and Roll", registrata da Wild Bill Moore nel 1949. Queste canzoni erano riservate a un pubblico afroamericano (race music era il nome che veniva usato nell'industria discografica) e non erano conosciute dal grande pubblico bianco. Nel 1951 il dj Alan Freed di Cleveland in Ohio iniziò a suonare questo tipo di musica per il pubblico bianco, e generalmente si attribuisce a lui l'espressione rock and roll per descrivere la musica che trasmetteva. Il termine, con le sue allusioni al ballo, al sesso e al suono della musica, fece breccia anche tra chi non ne coglieva tutti i significati.
Prima registrazione di rock and roll
Secondo lo storico della musica Peter Guralnick, la prima registrazione di rock and roll fu "Rocket 88", di Jackie Brenston and his Delta Cats (scritta dal diciannovenne Ike Turner) e registrata da Sam Phillips per l'etichetta Sun Records nel 1951. Altre registrazioni dello stesso periodo si contendono il primato. Altri hanno considerato titoli di maggior successo presso il pubblico bianco, come "Maybellene" di Chuck Berry o "Rock Around the Clock" di Bill Haley and His Comets. Altri sottolineano che artisti come Fats Domino, già nel 1949, incidevano canzoni blues indistinguibili da quello che successivamente sarebbe stato chiamato rock'n'roll. D'altra parte queste canzoni si rifacevano a temi, accordi e ritmi che risalivano a decenni prima.
Il rock'n'roll delle origini (anni cinquanta e primi anni sessanta)
Il rock americano degli anni sessanta
Negli
anni
cinquanta l'America e la sua "new generation" cercava nuovi modi di
esprimersi e di intendere il rock and roll. La musica surf era ormai
stata influenzata dall'avvento di
Elvis e verso la fine degli
anni
cinquanta il pubblico era aperto a nuove mode e nuove tendenze.
Sicuramente nell'underground americano iniziavano a sentirsi le prime
chitarre distorte e i primi "urlatori" del rock and roll; i
Rolling Stones avevano dato una grande svolta alla musica già con i
primi dischi, ponendo in risalto le chitarre e la batteria incalzante,
con ritmi semplici ma incisivi, unendo blues e puro rock garage;
il fatto è che il tutto suonava incredibilmente giovane e fresco, tanto
che già nel
1965 centinaia di gruppi seguivano le orme degli Stones. Chi puntava
alle melodie strizzando l'occhio anche ai Beatles, chi ricercava
soltanto il rock crudo e veloce ponendo la voce da "bambino arrabbiato"
come alternativa all'ormai superato
Elvis che nella metà degli
anni
sessanta era ormai apprezzato soltanto dalla vecchia generazione e
da qualche irriducibile fan.
Il fenomeno Stones si estese trovando l'apice nel
1966 quando
innumerevoli gruppi, ognuno con caratteristiche proprie, portavano alla
luce tutti i sentimenti di ribellione che erano nell'aria in quei tempi
in America. Nacquero generi come il garage (che unisce elementi
di musica punk inglese), il freakbeat, di indubbia influenza
Beatles, ma il tutto appariva incredibilmente nuovo.
A questo si aggiunse
Hendrix, uno dei più grandi chitarristi della storia, il quale
apportò una buona dose di "psichedelia" (originaria in realtà della Gran
Bretagna con gruppi come i
Pink Floyd e i
Soft Machine) e, se vogliamo, finalmente un autentico virtuosismo
musicale.
Il successo del festival di Woodstock, nell'estate del 1969, fu la consacrazione della nuova cultura giovanile: mezzo milione di persone si riunì per 3 giorni, ritrovandosi a condividere, grazie a un grandioso concerto, passioni politiche, gioie e problemi, nel segno del folk di Joan Baez e Bob Dylan, ma anche (e soprattutto) della nuova musica rock.
Nell'underground americano nacquero alcuni tra i più grandi esponenti del rock, come Captain Beefheart, Frank Zappa e Tim Buckley. I tre "freak", come si potrebbero definire dato il loro modo di fare, modificarono il rock fino a renderlo una musica universale: Captain Beefheart (un ottimo cantante rock), soprattutto nel suo capolavoro Trout Mask Replica, non teneva conto dell'armonia e delle regole convenzionali che caratterizzavano allora la musica, tanto che alcuni suoi brani erano privi di un ritmo definito, altri chiaramente stonati, e la sua voce (un'estensione vocale di sette ottave e mezzo) veniva utilizzata in maniera grottesca; Frank Zappa miscelò tutti i generi musicali inventati nel ventesimo secolo: jazz, rock, blues, elettronica, il tutto influenzato a volte dal suo amico, nonché rivale, Captain Beefheart. Tim Buckley, uno fra i più apprezzati cantanti rock mai esistiti, con la sua voce dal timbro caratteristico, diede del rock una sua versione cerebrale e malinconica. Captain Beefheart fu il primo musicista che compose un capolavoro (se non 3, ossia in ordine di grandezza musicale: Trout Mask Replica, Safe As Milk, Mirror Man) senza essere un intellettuale, tanto che spesso oggi rimane incompreso, così come Tim Buckley. Oggi nessuno dei tre freak è più attivo musicalmente: Captain Beefheart si è ritirato dalle scene musicali nella metà degli anni ottanta dedicandosi alla pittura (divenendo uno dei più grandi pittori dell'arte contemporanea), Frank Zappa morì di cancro nel 1993 e Tim Buckley morì di overdose negli anni settanta, lasciando al mondo un figlio che non conobbe mai, Jeff Buckley.
Tra gli "intellettuali" del rock si possono annoverare i Velvet Underground. Lou Reed, autore dei testi, chitarrista e cantante, John Cale, violista e bassista, Sterling Morrison, chitarrista, e Maureen "Moe" Tucker, geniale donna batterista, formarono questa band che cambiò radicalmente la definizione di rock. Autori di soli 4 album, i Velvet Underground scrissero due pietre miliari del rock, The Velvet Underground & Nico e White Light/White Heat. Dopo questi due album Lou Reed cacciò dalla band John Cale accusandolo di accanito sperimentalismo (Heroin ne è un esempio, con assolo caotico, rumoroso, paranoico, dissonante di viola elettrica), e Cale venne sostituito con un organista meno "problematico". I Velvet Underground si sciolsero nella prima metà degli anni settanta; si riformarono negli anni novanta in occasione di alcuni concerti dal vivo, ma dopo la morte del chitarrista Sterling Morrison si sciolsero definitivamente.
Da non trascurare i Doors, storico gruppo rock autore di indimenticabili melodie e testi interessanti anche da un punto di vista letterario e poetico, grazie al genio di Jim Morrison, voce del gruppo. Da ascoltare l'esordio omonimo e anche il successivo "Strange Days".
Il rock inglese degli anni sessanta
Il rock and roll americano ebbe un grosso impatto in tutto il mondo, ma probabilmente le influenze maggiori si fecero sentire nel Regno Unito. Innumerevoli giovani inglesi ascoltavano il rythm and blues e i pioneri del rock, iniziando a formare i loro gruppi. La Gran Bretagna divenne velocemente un nuovo centro del rock and roll, portando al fenomeno detto British Invasion (invasione britannica) dal 1958 al 1969.
Già nei primi anni sessanta, i gruppi inglesi dominavano la scena rock'n'roll mondiale. Iniziarono registrando nuove versioni di canzoni di orgine statunitense, poi continuarono con composizioni originali. Primi fra tutte le band inglesi, i Beatles, spopolarono anche negli Stati Uniti (Beatlemania).
Pur non essendo la prima band inglese a sbarcare in America, i Beatles aprirono la strada all'Invasione con la loro prima visita negli Stati Uniti nel 1964 (con la storica apparizione all'Ed Sullivan Show). Mentre la Beatlemania dilagava, si affermarono altri gruppi come i Rolling Stones, gli Animals e gli Yardbirds.
Tra gli altri gruppi inglesi di grande successo negli anni sessanta ricordiamo i Kinks, gli Small Faces e i The Who.
Gli anni settanta
Gli anni '70 si aprirono con una serie di morti eccellenti che, loro
malgrado, costituirono un discrimine fra il rock degli anni '60 e quello
degli anni '70, fra coloro che morirono si devono citare almeno Jimi
Hendrix (morto a
Londra
nel settembre del
1970),
Janis Joplin (morta a
Los Angeles appena un mese dopo nell'ottobre del 1970) e Jim
Morrison il cantante-poeta dei Doors (morto a
Parigi
nell'anno successivo).
La serie dei lutti era già iniziata nel
1969 con la
scomparsa del chitarrista, e fondatore dei Rolling Stones,
Brian Jones.
Queste morti furono dovute all'abuso di sostanze come l'alcool, i
barbiturici e le droghe pesanti (eroina
e cocaina).
Gli anni 70 del rock sono caratterizzati dall'inserimento di nuovi
strumenti musicali, che arricchiscono questo genere di nuove sonorità.
Intanto ci fu una grande proliferazione delle sezioni ritmiche,
l'esempio più classico di questa evoluzione è il gruppo californiano dei
Santana, fondato dal chitarrista messicano
Carlos Santana, in particolare per l'introduzione di ritmi
latinoamericani e la sezione delle percussioni di
José "Chepito" Areas.
Hard Rock
Anche in
Inghilterra la sezione ritmica diventò basilare per alcuni nuovi
gruppi e anche molti che provenivano dagli anni '60 come
Cream e
soprattutto
Colosseum
King Crimson e
Vanilla Fudge.
L'evoluzione di questa parte del rock si trasfuse nei gruppi del
cosiddetto
Hard
Rock come ad esempio
Slade, Kiss,
Black Sabbath,
Sweet,
Uriah Heep,
Thin Lizzy,
Status Quo,
Styx,
T.Rex,
Led Zeppelin,
AC/DC e
Deep Purple.
Rock Psichedelico
Con la nascita della
psichedelia una grossa fetta del rock attinse alle nuove ricerche
del "profeta"
Timothy Leary sugli effetti artistici dell'assunzione di
nuove droghe naturali come il
peyotl o sintetizzate in laboratorio come l'LSD.
Già i Beatles si erano avvicinati al rock psichedelico nel
1967 ai
tempi di
Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band e taluni nelle iniziali della
canzone Lucy in the Sky with Diamonds hanno
creduto di leggere la sigla LSD.
Nella
West Coast californiana un certo giro di gruppi legati al movimento
hippie
si avvicinarono e spesso si fusero con il
country
e nacque il
country rock che prese una strada diversa dal resto del rock.
L'emergenza della guerra del
Vietnam
portò gruppi e cantanti americani ad un atteggiamento più politicizzato
rispetto agli inglesi, forse anche per i rapporti con i rappresentanti
della
Beat generation stanziatisi ormai da anni a
San Francisco.
Il rock inglese degli anni '70
Il rock progressivo
Per approfondire, vedi la voce Rock progressivo. |
Nel frattempo a Londra si affacciarono personaggi come
Arthur Brown,
Pink Floyd e
Soft Machine che cominciarono ad introdurre nella musica rock nuove
atmosfere e musicisti pronti a spaziare in melodie musicalmente più
complesse rispetto a quelle del rock primitivo che basava la sua musica
sullo schema voce-chitarra-basso elettrico e batteria.
L'introduzione delle tastiere ebbe un ruolo fondamentale in questo
cambiamento di rotta, anche se il rock duro rimase alla base di
molti grandi gruppi, un esempio per tutti i
Led Zeppelin. In quegli anni la musica, almeno in
Gran Bretagna, prese una strada che sconvolse il modo di fare rock.
Il tastierista
Keith Emerson, del gruppo dei
Nice, esibì
un modo nuovo di usare gli strumenti classici come il pianoforte
mischiando sonorità rock con quelle del
ragtime,
il jazz e
anche la
musica classica (famosa in questo senso la versione del Blue
rondò a la turk di J.S. Bach). Il tastierista degli
Yes,
Rick Wakeman, introdusse invece certi
barocchismi che il rock non aveva ancora mai sperimentato.
Tutti gli anni '70 furono un periodo di
contaminazione musicale in cui i generi più disparati si fusero con
il rock: il country, la classica, il jazz, il blues, il folk etc. Alla
base di questa rivoluzione fu coinvolta anche la tecnologia che
nel frattempo aveva introdotto nella musica strumenti come il
sintetizzatore, il
moog, il
mellotron e altri che ebbero una grossa influenza sui tastieristi e
aprirono la stagione del
progressive.
Anche la maggior parte dei musicisti ormai provenivano dai conservatori,
le melodie e le strutture delle canzoni si stavano raffinando pescando
fra la cultura musicale inserimenti molto più arditi di strumenti quali:
il flauto,
i diversi tipi di
sassofono (sax tenore, sax soprano, sax contralto), il
contrabbasso, il
clarinetto e molti altri fiati, tastiere e percussioni. Fra i gruppi
che si distinsero nel progressive vanno citati, oltre ai Pink
Floyd, Yes e Soft Machine, i
King Crimson, i
Gentle Giant, i
Traffic, i
Van der Graaf Generator e molti altri.
Anche la parte vocale, all'inizio lasciata a coretti stile Beatles o a
voci nere come quella di
Mick Jagger o
Eric Burdon degli
Animals,
divenne nei nuovi gruppi inglesi una componente primaria della struttura
dei vari brani musicali.
Nacquero grandi vocalist come
Peter Hammill dei Van der Graaf,
Jon Anderson degli Yes,
Steve Windwood dei Traffic e
Greg
Lake prima cantante-bassista dei King Crimson poi passato nel
supergruppo degli
Emerson, Lake & Palmer.
Un discorso a parte meritano i
Genesis
e i
Jethro Tull sia per la particolarità della loro musica e sia per
l'importanza che hanno avuto nella crescita del rock inglese e non solo.
Con i Genesis, per la prima volta, si assiste all'entrata in scena di
scenografie complesse e visionarie, con tanto di cambi di complicati
costumi.
Con l'inserimento di una voce come quella di
Peter Gabriel e delle tastiere di
Tony Banks la musica di questo gruppo diventa un grosso punto di
riferimento del progressive inglese (anche se in Inghilterra
furono "capiti" e apprezzati soltanto in un secondo tempo rispetto al
resto d'Europa).
I primi quattro album rispecchiano totalmente lo spirito fiabesco e
visionario di questo gruppo. Nel 1974 con
The Lamb Lies Down on Broadway i Genesis puntano al capolavoro,
ma dopo l'uscita di questo doppio disco, che non ebbe il successo
sperato, il gruppo comincia a sgretolarsi. Con l'uscita di Peter
Gabriel, il gruppo subisce una pesante perdita, riparata però dal nuovo
cantante
Phil Collins, già batterista del gruppo sin dal primo album.
I Jethro Tull seguivano il carisma particolare del flautista-cantante
Ian Anderson che inserì a tutti gli effetti il flauto nella musica
rock, suonato alla maniera jazz come ad esempio nel brano
Locomotive Breath o alla maniera classica come in
Bourèe tratto da
Johann Sebastian Bach.
Il glam rock
Un discorso a parte merita il cosiddetto
glam
rock le cui figure più famose sono
David Bowie e il gruppo dei
Roxy Music in cui il trasformismo di Bowie ed il
dandysmo di
Bryan Ferry, il cantante dei Roxy Music, sviluppano nuove
contaminazioni con la letteratura dei poeti maledetti e con la musica
classica contemporanea, in particolare
Karlheinz Stockhausen, che avrà un ascendente molto forte sul
tastierista dei Roxy Music,
Brian
Eno, uno dei musicisti (anzi non-musicista come ama definirsi) più
preparati e geniali dell'intera storia del rock.
David Bowie proviene dalla scuola teatrale di mimo di
Lindsay Kemp ed inserisce i suoi costumi impensabili e le
scenografie psichedeliche nella struttura della sua musica.
Lungo ed inutile fare l'elenco dei suoi dischi che coprono tutto il
decennio '70 e va ben oltre, va però citato un momento particolare: il
cosiddetto periodo "berlinese", quando il Duca Bianco collaborò
con Brian Eno in tre album:
Low,
Heroes
del 1977 e
Lodger del
1979 tre
piccoli capolavori di glam ed elettronico insieme.
Tubular Bells: una sinfonia rock
Un caso a parte fu quello della nascita di
Tubular Bells di
Mike Oldfield un disco fuori dagli schemi della tradizione del rock
britannico.
L'album di Mike Oldfield era strutturato come un unico brano musicale
ma, dato che si trattava di un insieme di nastri preregistrati dove ogni
strumento era suonato dall'autore, una volta assemblati insieme i
nastri, Tubular Bells divenne una specie di sinfonia rock.
Tubular Bells fu anche il disco che inaugurò la
Virgin Records, una casa discografica che opponeva alle grandi
Majors una produzione di musica rock sperimentale altrimenti
sconosciuta.
La scelta fu felice, Tubular Bells scalò immediatamente le
classifiche europee e americane e fu usato anche per la colonna sonora
di uno dei film più famosi del periodo:L'esorcista.
L'arrivo del punk rock
Con l'ascesa del
Punk in
Inghilterra alla fine degli anni '70 la scena musicale cambiò
radicalmente.
L'esplosione di questo nuovo fenomeno azzerò di colpo anni di
progressive, i gruppi che ne decretarono la nascita furono in
particolare due: quello dei
Sex Pistols e quello dei
Clash.
La musica punk ritornò a delle sonorità hard e violente e
reintrodusse il vecchio schema rock di voce, chitarra, basso e batteria.
L'ondata di ribellismo dei primi anni punk è testimoniata dall'album
Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols dei Pistols e il
primo disco dei Clash.
I Jam, gli
Stranglers,
Eddie and the Hot Roads,
The
Damned furono alcuni fra i gruppi punk più radicali.
Il punk inglese cavalcò il diffuso malcontento delle nuove generazioni e
un certo anarchismo selvaggio che si ritrova nei pezzi punk come
in
Anarchy in the U.K. e la versione corretta dai Sex Pistols
dell'inno nazionale,
God Save the Queen, mentre nel primo album dei Clash si trovano
titoli come
White Riot,
Police and Thieves e
London's burning
Forse per la prima volta in Gran Bretagna musica rock e politica si
incontrarono, ma si persero velocemente di vista: erano iniziati gli
anni '80.
Il rock americano degli anni '70
New York e la costa atlantica
Se la
California fu la patria d'elezione dei più famosi scrittori e poeti
della Beat Generation, New York fu la città della
Pop Art.
New York fu per lungo tempo dominata dalla figura di
Andy Warhol e della sua corte di artisti fra i quali anche
molti musicisti.
Lo stesso Warhol negli anni '60 aveva promosso la nascita del gruppo
rock dei
Velvet Underground.
Dopo questa esperienza il cantante-compositore dei Velvet,
Lou
Reed si avvicinò al glam rock con l'aiuto dell'amico David
Bowie che produsse i suoi primi album "inglesi": Lou Reed (1972),
Transformer (1972) e la crepuscolare
Berlin
(1973).
Nel 1974 con il live
Rock N Roll Animal, Lou Reed riuscì nell'intento di sposare il
glam con il rock dei Velvet Underground.
Continuò nella stessa strada con l'album,
Sally can dance, sempre del 1974; l'anno dopo Lou Reed incise
uno dei dischi più controversi del rock americano degli anni '70:
Metal Machine Music.
Questo disco triplo per taluni è stato un grande bluff, altri
invece hanno gridato al capolavoro sicuramente fu un'opera singolare
nella quale il cantante abbandonò completamente il glam per
tornare al rock metropolitano scardinandone però, in maniera estrema
melodie e struttura, ma affiancandosi allo sperimentalismo alla ribalta
della East coast di artisti come
Philip Glass e
Steve Reich.
Un altro "protetto" di David Bowie, oltre Lou Reed, fu il cantante degli
Stooges:
Iggy
Pop.
L'Iguana, come era stato soprannominato, si differenziava da Lou
Reed per una continuità di stile musicale ancora legato alla musica
dura metropolitana e poco glam, anche se David Bowie lo
trattò sempre come uno degli eredi della sua musica.
Trovatosi al centro della rivoluzione punk, in America
rappresentata, più che altro, dal gruppo dei
Ramones
e, in seguito raffinata da altri gruppi come ad esempio i
Television di
Tom Verlaine, Iggy Pop cavalcò l'onda della nuova musica e, in un
certo senso, riuscì ad uscirne indenne, così come non ne fu travolta
Patti Smith che si adeguò alle nuove sonorità, aggiungendole alla
propria, soprattutto nei primi due album,
Horses e
Radio Ethiopia e nel singolo
Piss Factory che è di chiara impronta punk.
Il rock della West Coast
Il rock californiano, dopo l'apparizione dei Doors e la cantante
texana, ma californiana d'elezione, Janis Joplin che si rivolgevano
ambedue al rock blues sviluppatosi più che altro nell'area di Los
Angeles, si rivolse tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70
all'area di
San Francisco dove subì, invece, l'influenza del folk e il
country preesistenti in tutta la regione dell'Ovest fino alle coste
del Pacifico.
Questa commistione fra i generi dette vita ad un rock chiamato
semplicemente
West Coast.
Fra i gruppi west coast più rappresentativi ci furono i
Jefferson Airplane, i
Grateful Dead, i
Byrds e i
Buffalo Springfield.
Fra questi quattro gruppi ci fu molta collaborazione spesso facevano
meeting e
jam session e collaborarono anche in molti album.
Questi gruppi si erano anche spartiti le influenze musicali; i Jefferson
Airplane erano il gruppo più psichedelico e vicino alla cultura
hippie californiana.
I Grateful Dead si rivolgevano, invece, ad una musica più acida,
anche se ambedue i gruppi avevano lo stesso ceppo culturale che andavano
dalla cultura hippie alla rivolta dell'Università di
Berkeley.
I Buffalo Springfield e i Byrds si erano invece rivolti alla fusione tra
country e rock.
L'inizio degli anni '70 vede la nascita, in California, del supergruppo
Crosby, Stills, Nash & Young.
David Crosby aveva già militato nei Byrds,
Stephen Stills, invece proveniva dai Buffalo Springfield come
Neil Young mentre l'altro era: l'inglese
Graham Nash.
Il gruppo era inizialmente formato da Crosby, Stills & Nash ma, durante
il Festival di Woodstock il trio diventa un quartetto con la
presentazione sul palco del Festival del nuovo membro della
formazione Neil Young.
Il gruppo era anche molto ben assortito in quanto, Crosby era l'anima
musicale, il suo disco da solista
If I could only remember my name rivela le sue grandi capacità
tecniche, ed è un esempio di partecipazione allargata sono ospiti Graham
Nash, i Jefferson Airplane,
Joni Mitchell (anche lei canadese approdata in California come
Young) e molti altri protagonisti della west coast.
Stephen Stills rappresentava, insieme a Neil Young, il rock più duro,
arrabbiato e spesso politicizzato, ne sono un esempio brani come Ohio
di Young (sugli studenti morti negli scontri all'università dello stato)
o anche Chicago di Stills (sugli scontri tra i pacifisti e la
polizia durante il Congresso del
Partito Democratico), che fanno parte di una lista molto più lunga
di altri pezzi di denuncia sociale come Southern Man o Alabama
sempre di Neil Young.
Graham Nash, al contrario, da buon inglese, era il poeta sognante del
disimpegno, le sue canzoni leziose furono molto apprezzate da Crosby
insieme al quale inciderà un disco intitolato semplicemente
Crosby & Nash.
Neil Young, menestrello delle pianure canadesi, con la sua grande
personalità sarà l'unico del gruppo a continuare in una discreta
carriera da solista, con nuovi album come
Harvest, dopo lo scioglimento di Crosby, Stills, Nash & Young.
Un buon esempio delle diverse anime del gruppo è l'album doppio
Four Way Street un live diviso in due parti distinte una
elettrica l'altra acustica.
Il gruppo californiano più longevo che ha attraversato tutti gli anni
'70 quasi integro è stato quello dei Jefferson Airplane.
I Jefferson Airplane erano un gruppo aperto ai più svariati contributi,
nei loro dischi ci sono ospiti come Crosby, Stills o
Jerry Garcia il chitarrista dei Grateful Dead.
Fecero proprie versioni di brani come Wooden Ships e Triad
di Crosby.
La formazione base rimase pressoché invariata,
Grace Slick la cui voce calda rimase sempre una delle
caratteristiche dei Jafferson Airplane (anche quando si trasformarono in
Jefferson Starship), il chitarrista-cantante
Paul Kantner nonchè marito di Grace Slick, che compose la maggior
parte dei brani suonati dal gruppo,
Jorma Kaukonen alla chitarra solista e
Jack Casady al basso.
I componenti del gruppo avevano la libertà di intraprendere anche strade
proprie infatti il chitarrista Jorma Kaukonen svela nell'album solista
Quah tutte le sue doti di virtuoso della chitarra.
In seguito lo stesso Kaukonen, insieme al bassista Jack Casady,
formarono un gruppo parallelo ai Jefferson, gli
Hot Tuna che cercava di portare avanti la fusione tra west coast
e country blues.
Col trascorrere degli anni '70 la musica trasognata, ma legata
profondamente al rock, come quella di Jefferson Airplane e Grateful
Dead, lasciò spazio a nuovi gruppi più legati al country; le
atmosfere si rilassarono, e l'impegno politico e sociale scomparve.
Salirono alla ribalta della west coast veri e propri gruppi
country come quello degli
America o gruppi del country rock come quello degli
Eagles,
ma la musica West Coast nell'aspetto più genuino era scomparsa
con la fine delle marce della pace.
La musica del vecchio Sud
Nel sud degli Stati Uniti nacquero gruppi come gli
Allman Brothers e i
Lynyrd Skynyrd e rappresentarono l'intrusione sulla scena del rock
dell'altra faccia del sud, quella della musica bianca, vicina al
country di stampo più classico ma con la novità dell'inserimento
di chitarre elettriche, tastiere e percussioni.
Un esperimento simile era stato già tentato da Bob Dylan negli anni '60
con poco successo, ma gli Allman Brothers e i Lynyrd Skynyrd riescono
nel tentativo, non semplice, di aprire le frontiere del country
oltre i cantanti del Festival di
Nashville.
Anomalie del rock americano
Un caso a parte che sfugge alle coordinate geografiche e a tutte le
regole del rock è quello del chitarrista-cantante-compositore
Frank Zappa e del suo gruppo
The Mothers of Invention.
Fin dalla sua prima apparizione, nel lontano
1967, sulla
scena rock con l'album
Freak Out era apparso chiaro che l'inventiva di Zappa e la sua
sperimentazione musicale andavano oltre ciò che fino a quel momento si
era visto e sentito.
La sua ricerca musicale andava oltre i limiti della sperimentazione sia
per struttura musicale che vocale.
Zappa non rimase un fenomeno di nicchia, come si potrebbe pensare, ma
ebbe una numerosa schiera di fans sia in America che in Europa.
Zappa incantava il pubblico con le sue storie, alla volte naif, più
spesso satiriche e nichiliste.
Frank Zappa era più stregone che musicista e aprì la strada in Europa a
gruppi creativi come quello anglo-francese dei
Gong.
Un altro musicista americano fuori dagli schemi fu
Tim Buckley; al contrario di quello di Frank Zappa il suo pubblico
era formato da una cerchia di estimatori dei suoi virtuosismi vocali.
Tim Buckley però non resse se non per due album, Lorca e
Starsailor, poi si adagiò su atmosfere pop dove ancora, in certi
passaggi, si poteva riconoscere la sua voce particolare.
Nel 1975
Tim Buckley andò ad aggiungersi alla, ormai lunga, lista dei morti per
overdose, e ancora non erano cominciati gli anni '80.