Guerra di secessione americana
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La Guerra di secessione americana, detta anche impropriamente Guerra civile americana, venne combattuta dal 12 aprile 1861 al 26 maggio (fino al 6 novembre la guerra in mare) 1865 fra gli Stati Uniti d'America e gli Stati Confederati d'America (CSA), entità politica sorta dalla riunione confederale di Stati secessionisti dall'Unione (USA).
L'indicazione dei contendenti sopra riportata è puramente formale, in quanto la reale composizione delle entità contrapposte era molto più complessa ed inoltre subì delle modificazioni nel corso del conflitto: si verificò persino il caso di due Stati che per un certo tempo appartennero formalmente ad ambedue le entità politiche.
Alcuni Stati dichiararono inizialmente la loro neutralità, anche se poi le vicende del conflitto finirono per coinvolgerli ugualmente.
Vi è infine da ricordare come numerose formazioni di volontari provenienti dagli Stati dell'Unione abbiano combattuto nei ranghi confederati e viceversa.
Nell'uso comune e nella vasta letteratura dedicata a questa guerra ci si riferisce ai contendenti con le espressioni più varie, tra le quali citeremo le più comuni:
- Unione, Unionisti, Nord, Nordisti, Giacche azzurre, Federali o Yankees per gli Stati Uniti;
- Confederazione, Confederati, Sud, Sudisti, Secessionisti, Ribelli o Dixies per gli Stati Confederati.
Da citare anche la pittoresca espressione Gentlemen of the Deep South (Gentiluomini del Profondo Sud), che gli abitanti degli Stati già Confederati utilizzano ancor oggi per definire se stessi.
Tipologia del conflitto: Guerra internazionale o Guerra civile?
Fin dallo scoppio della guerra si presentò il problema della sua classificazione, anche allo scopo di definire se ad essa si potessero applicare le norme del Diritto bellico consuetudinario e delle (poche) convenzioni internazionali in vigore.
Ovviamente i contendenti diedero due interpretazioni opposte.
Gli Stati Uniti sostenevano che gli Stati secessionisti avevano violato la Costituzione, che al primo comma della Sez. 10 dell'Art. I, vieta la partecipazione degli Stati a trattati, alleanze o patti confederali. Avevano inoltre tutto l'interesse a mantenere la questione nell'ambito del diritto interno, per evitare indesiderate interferenze da parte degli Stati europei.
Gli Stati Confederati per contro propugnavano fermamente il loro diritto ad essere Stati liberi e indipendenti, richiamando la frase conclusiva della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America e forti del fatto che la Costituzione degli Stati Uniti d'America fosse un vero e proprio Trattato internazionale e quindi soggetto non solo a ratifica ma anche a denuncia. Dalla loro parte stavano quasi tutti gli Stati europei, e il Regno Unito di Gran Bretagna aveva addirittura emanato un proclama di neutralità che riconosceva la sovranità della Confederazione, documento assolutamente inutile se il conflitto avesse avuto un carattere esclusivamente interno.
Dal punto di vista del Diritto internazionale consuetudinario gli Stati secessionisti, in quanto Stati liberi ed indipendenti, avevano pieno diritto di denunciare la Costituzione che li legava agli Stati Uniti: essa era infatti una vera e propria Convenzione internazionale, non deliberata in via definitiva da un Organo legislativo rappresentativo ma concordata fra Stati e soggetta alla loro successiva ratifica in base al suo Art. VII.
È peraltro anche vero che gli Stati Uniti d'America, di fronte ad una manifestazione ritenuta di ostilità, avevano il pieno diritto di ricorrere alla guerra, sempre secondo il Diritto internazionale consuetudinario dell'epoca, allo scopo di far valere il proprio punto di vista. Peraltro gli Stati Uniti d'America adottarono il 24 aprile 1863 le "Instructions for the Government of Armies of the United States in the Field", meglio note come Codice Lieber. La Sezione X delle Istruzioni sembra scritta appositamente per la guerra in corso, ma essa in pratica ordina l'applicazione alle insurrezioni, guerre civili e ribellioni delle norme del Diritto internazionale consuetudinario di guerra. Una estensione di tale portata non è neppure prevista al giorno d'oggi dal II Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949, adottato nel 1977. Gli Unionisti dovevano avere delle ottime ragioni per adottare un codice così generoso nei confronti di "ribelli": queste ragioni potrebbero risiedere nel timore che una repressione senza regole potesse provocare l'intervento a favore dei Confederati di qualche Potenza europea.
Tutto quanto detto finora rafforza il concetto che i due contendenti fossero ambedue soggetti di Diritto internazionale ed in tale considerazione si può correttamente affermare che la Guerra di secessione americana è un vero e proprio conflitto internazionale.
Pertanto la definizione di "Guerra civile" con la quale gli Stati Uniti d'America definirono il conflitto, più che altro per ragioni di propaganda interna, anche se largamente usata, non è accettabile sotto il profilo del Diritto internazionale e pertanto è da considerarsi impropria oltre che di parte.
La posizione degli Stati terzi
Il pensiero dei patrioti italiani
Garibaldi, contattato da Abraham Lincoln che gli offrì il comando delle forze armate dell'Unione nel momento in cui cominciò a dubitare delle capacità di George B. McClellan, rifiutò la proposta con una precisa logica: egli, così come tutti i patrioti repubblicani italiani, incluso Mazzini, simpatizzava per il liberismo economico caratteristico degli Stati del Sud, mostrando invece ostilità verso le tendenze accentratrici statalistiche del Nord, il suo dirigismo economico ed il protezionismo, fattori che ledevano, a suo modo di pensare, i principi di autonomia in cui fermamente credeva.
Eventi determinanti della guerra di Secessione
Introduzione alle cause sostanziali della guerra
Studiando le cause della Guerra di secessione si vede che esse sono più complesse e più profonde di quanto non si possa immaginare. La guerra non ha come unica origine la questione della schiavitù, non si può attribuirne la responsabilità ad un solo fattore. La guerra è stata un conflitto sanguinoso nel quale due civiltà si sono affrontate per la supremazia, al di là delle idee politiche.
Si può parlare di un conflitto di civiltà perché entrarono in collisione la definizione e la visione che i due campi avevano del potere. La guerra trova la sua origine nella rivoluzione industriale. Prima del 1830 gli Stati Uniti erano una nazione senza industrie, e l’insieme della popolazione viveva secondo un modello semplice ed antico: autosussistenza e commercio minimo con l’Europa. Gli Stati vivevano come all'epoca dell'Impero britannico e delle Tredici Colonie. Il Sud era il gioiello di questa giovane nazione e le imponeva la sua volontà. Ma il progresso tecnico ha portato una parte della società ad avanzare con questo progresso e ad industrializzarsi. Il Nord è esploso economicamente e demograficamente. Durante questa transizione il Sud ha conservato il potere politico, ma poi il Nord lo ha rivendicato.
Non sono quindi due fazioni politiche che si affrontano, ma due civiltà, l’una moderna e prospera e l’altra tradizionalista e stagnante. La questione della schiavitù non viene che dopo. È sì un problema di morale posto dalle popolazioni del Nord, ma è anche economico: se gli uomini politici desiderano tanto liberare gli schiavi è perché essi rappresentano una concorrenza ed un freno alla liberalizzazione del commercio e all’industrializzazione. La gente del Nord ha una visione del mondo liberale e assai moderna per l’epoca, ed è stata questa visione, con gli interessi che comporta, ad entrare in conflitto con i valori del Sud.
La Guerra di Secessione non è stata una guerra romantica, come ce la si può figurare in Europa, ma una guerra americana e moderna, nel senso che dietro lo schermo delle idee difese c'erano degli interessi economici che hanno attizzato il fuoco. La guerra è stata aperta da un'America moderna ed industriale in nome di una dottrina che governa ancora la politica estera americana. Con le loro azioni politiche il Sud ha messo in pericolo gli interessi economici e industriali del Nord: questo pericolo doveva essere messo a tacere.
Elezione di Lincoln
Nel novembre 1860 il candidato repubblicano Abraham Lincoln fu eletto con solo il 39,8% dei voti. Gli Stati del Sud, che avevano annunciato la loro secessione se Lincoln fosse stato eletto, vissero il fatto come una vera e propria dichiarazione di guerra e iniziarono subito un processo di secessione dall'Unione per formare gli Stati Confederati d'America. Un complotto per assassinare il nuovo presidente prima della sua investitura, preceduto da numerose lettere minatorie, venne scongiurato il 23 febbraio 1861 a Baltimora.
Gli Stati Confederati d'America raggruppavano la Carolina del Sud, il Mississippi, la Florida, l'Alabama, la Georgia, la Louisiana, il Texas, la Virginia, l'Arkansas, il Tennessee e la Carolina del Nord.
La scelta dei nuovi Stati e territori dell'Ovest diventava determinante. Il Sud sperava di espandersi verso Ovest per evitare l'accerchiamento economico e per assicurarsi ricchi territori. Il Nord non voleva accettare lo stato di fatto, che considerava un tradimento della Costituzione. La guerra di Secessione era pronta a scoppiare.
Il sistema politico degli Stati Uniti e il problema della schiavitù
Negli Stati Uniti della prima metà dell’800 la schiavitù influenza ripetutamente e fortemente la crescita della società civile americana e lo sviluppo del suo sistema politico ed economico.
Agli inizi dell’800 la società americana si trova divisa tra favorevoli e contrari allo schiavismo, un sistema sociale ed economico che prevede l’asservimento di un popolazione (di origine africana ma in alcuni casi anche di aborigeni americani) da impiegare come manodopera a basso costo per la produzione agricola negli stati del Sud del paese in modo tale da garantire un elevato profitto per i loro proprietari. La divisione ideologica cresce e si rafforza anno per anno generando atteggiamenti via via sempre più estremisti, evidenti soprattutto a partire dagli anni ’30. Una parte della società ritiene inevitabile per questa istituzione peculiare una progressiva estinzione negli anni futuri di pari passo con lo sviluppo socio-economico degli Stati Uniti, non immaginando ancora uno scontro violento con la parte favorevole alla schiavitù. Del resto l’argomento per anni rimane un tabù su cui le forze politiche del paese difficilmente avevano interesse a confrontarsi.
Negli Stati del Nord industrializzati la schiavitù era già stata abolita ed è grazie a ciò che si è creata una manodopera mobile, disponibile e a buon mercato; qui, infatti, gli schiavi fuggitivi vengono accolti e trovano impiego nell'industria come manodopera a basso costo.
Nel sud del paese, che mantiene prevalenti scambi economici con la Gran Bretagna, lo schiavismo si dimostra indispensabile al sostentamento e allo sviluppo del modello di sistema economico, in cui la produzione agricola è dipendente da coltivazioni quali il cotone in particolar modo, ma anche la canna da zucchero ed il tabacco; produzioni che necessitano di ampi territori e quindi di una forza lavoro molto numerosa che non poteva essere fornita soltanto dai coloni bianchi del sud. I milioni di neri ridotti in schiavitù permettono il raccolto manuale del cotone ad un basso prezzo con un conseguente alto profitto per i proprietari terrieri, concorrenziale con analoghe produzioni nel resto del mondo ove la schiavitù non era praticata, in particolare con il cotone inglese proveniente dall’India. Lo schiavismo quindi condiziona questo sistema economico al punto da renderne impossibile la cessazione senza distruggere il sistema stesso. L’arricchimento dei proprietari terrieri è infatti proporzionale anche alle risorse di schiavi disponibili, e nel contempo la loro ricchezza è alla base del loro potere politico non solo nel Sud ma anche nel resto del paese. I principali personaggi politici, senatori come Colhoun, o presidenti come Andrew Jackson, sono essi stessi proprietari di numerosi schiavi.
Inevitabilmente la questione se continuare ad accettare come sistema la schiavitù nella società americana deve essere affrontata quando l’espansione territoriale degli Stati Uniti pone gli americani di fronte all’ammissione di nuovi Stati. Dal 1819, con il compromesso del Missouri, il dibattito approda nel Congresso degli Stati Uniti dove con un accordo tra le varie fazioni politiche la questione sembra apparentemente risolta. Da questo momento in poi la politica americana sullo schiavismo è un susseguirsi di continui compromessi tra le parti che rinviano e non risolvono definitivamente la controversia: quando lo scontro sarà ormai inevitabile, Lincoln riconoscerà che, per superare il problema, sarebbe stato necessario decidere già molto tempo prima “se essere una cosa o l’altra”, cioè favorevoli o contrari alla schiavitù.
Schiavismo: Due sistemi contrapposti
Quindi il dibattito sull’abolizione dello schiavismo diventa inevitabile nella società americana e radicalizza sempre più gli atteggiamenti di ambo gli schieramenti.
Da una parte, al Nord la consapevolezza che la schiavitù non sarebbe mai cessata da sola, spinge i gruppi abolizionisti ad adottare pratiche sempre più radicali e mobilitazioni più pressanti nei confronti dell’opinione pubblica e dei politici all’interno del Congresso. Sulla base delle esperienze maturate nei Gruppi dell’Impero filantropico (in cui avevano militato i vari leader abolizionisti come Garrison e Weld) vengono sviluppate tecniche di comunicazione di massa, l’uso della posta per inviare migliaia di petizioni al Congresso, la dotazione di apparati organizzativi più funzionali all’ottenimento dell’obiettivo. In questo si può dire che lo schiavismo ha stimolato la crescita di nuovi soggetti politici e di nuovi modi da parte dei cittadini di far sentire la propria voce.
Al Sud la consapevolezza che il proprio sistema poteva reggersi solo con il perpetuamento dello schiavismo spinge la società sudista ad atteggiamenti violenti come nel caso del Kansas e la classe politica, espressione dei grandi proprietari terrieri, a sviluppare un pensiero politico che legittimi lo schiavismo a partire dai fondamenti giuridici della stessa Costituzione. I sudisti strumentalizzano ai propri fini la Corte Suprema su cui hanno il controllo, affidandogli, con la sentenza del caso Dred Scott, il compito di risolvere il delicato problema. La nota sentenza, arrivando ad affermare in sostanza chel’esclusione della schiavitù dai territori era incostituzionale, costituisce per i sudisti lo strumento perfetto per rivendicare la legittimazione giuridica delle proprie ragioni. Anche in questo caso si può asserire come la schiavitù abbia influenzato lo sviluppo del pensiero giuridico nel momento in cui una sentenza della Corte Suprema giunge a legittimare l’esistenza di una legge fondamentale, la Costituzione degli Stati Uniti, solo per una categoria di esseri umani, i bianchi americani, in quanto si precisa che non era stata scritta per i “neri, schiavi o liberi che fossero”.
Politica e razzismo
In ultimo la radicalizzazione dello scontro influenza l’assetto del sistema politico degli Stati Uniti da una parte e contemporaneamente evidenzia il crescere degli atteggiamenti razzisti presenti nella società americana. La comparsa nel panorama politico di partiti antischiavisti come il Liberty Party e il Free Soil Party, divisi tra di loro ideologicamente sul riconoscimento dei diritti civili dei neri, mette in evidenza che nel fronte abolizionista essere antischiavisti non significava essere anche antirazzisti. Il Free Soil Party ignora le discriminazioni giuridiche a cui sono sottoposti i neri liberi strumentalizzando gli atteggiamenti razzisti di quei bianchi che non accettavano la schiavitù ma nemmeno la presenza di neri liberi come cittadini (liberi lavoratori salariati o piccoli agricoltori) nei nuovi stati. Questi partiti costituiscono una novità nel sistema politico americano perché per la prima volta uno dei due schieramenti dà luogo a partiti politici apertamente antischiavisti, ma è solo a partire dagli anni ‘50 che lo scontro sullo schiavismo completa la sua influenza sul sistema politico con la comparsa di due partiti che su questa problematica si schierano su due poli contrapposti, generando due partiti interamente strutturati su base sezionale che dividono di conseguenza anche il paese in due blocchi tali da compromettere la stessa unità della federazione. Da una parte gli abolizionisti nel Partito Repubblicano a Nord (nelle cui file confluiscono i resti dei partiti antischiavisti); dall’altra gli schiavisti al Sud in quella parte del partito Democratico divisosi in modo insanabile nel 1860 tra la fazione del senatore Douglass (che non condanna apertamente la schiavitù e demanda alla sovranità popolare il compito di decidere in ogni Stato l’eventuale abolizione della schiavitù) e i democratici del sud favorevoli ad una legislazione federale schiavista.
Motivazioni morali e interessi economici
Si scontrano in questo frangente due opposti interessi, non solo legati a questioni di moralità ma anche facenti capo a due sistemi diversi di produzione: quello dei grandi proprietari terrieri che usa forza lavoro ridotta in schiavitù; quello dei piccoli agricoltori che impiega una forza lavoro di tipo familiare ed in parte salariata. È evidente che il primo sistema di produzione è largamente competitivo nei confronti del secondo e per tanto quest’ultimo non può accettare l’arrivo nei nuovi territori annessi all’unione di gruppi produttivi favorevoli all’uso e incremento della schiavitù. Ecco che allora l’acquisizione di nuovi territori ad occidente fino alle sponde dell’Oceano Pacifico rende inevitabile per i nuovi colonizzatori atteggiamenti diversi a secondo che provengano dal Nord libero o dal Sud schiavista. Ognuno cerca di portare e legittimare il proprio sistema economico. Nei territori dell’ex Louisiana e nei territori conquistati al Messico la forte presenza di sudisti tende a legittimare lo schiavismo e l’arrivo di coloni provenienti dagli stati liberi porta a scontri violenti come quello verificatosi in Kansas, anticipando di qualche anno il conflitto tra Nord e Sud.
Il Nord, inoltre, era protezionista, volto verso un mercato interno ed animato dall'egualitarismo; il Sud da parte sua era liberoscambista, orientato verso l'Europa per le sue esportazioni di materie prime (cotone, tessili), mosso da uno spirito di tradizione.
Svolgimento della guerra
Per approfondire, vedi le voci Guerra di secessione americana - Esercito e Guerra di secessione americana - Marina. |
La guerra di secessione americana ha visto impegnati in modo attivo sia l'esercito, sia la Marina; lo svolgimento dettagliato delle operazioni è descritto nelle due voci dedicate.
Strategie
Elementi a vantaggio delle Forze Confederate
La società del Sud era assai più aristocratica e militarista di quella del Nord. Proprio a causa della minore industrializzazione, gran parte della popolazione di Dixieland era impegnata nell'agricoltura. I grandi proprietari ed i piccoli agricoltori erano abituati, già nella vita civile, ad utilizzare armi e a spostarsi a cavallo (ad esempio, per la caccia). Inoltre, le famiglie dei grandi piantatori (soprattutto della Virginia) erano sempre state uno dei maggiori bacini di reclutamento per gli ufficiali.
Gli Stati Uniti all'epoca avevano già una grande storia militare. E molti dei veterani della guerra Texas-Messico (1835-1836), della guerra messicana (1846-1848) e della guerra del 1812-1815 vivevano al Sud. I Sudisti avevano più tradizione militare dei Nordisti. Ciò spiega perché durante tutta la prima metà del conflitto i Sudisti ebbero un netto vantaggio.
I Sudisti potevano contare in gran parte su equipaggiamento britannico, all'epoca considerato il migliore del mondo. Disponevano inoltre di una buona artiglieria francese: i cannoni di tipo napoleonico causarono gravi perdite alle truppe nordiste.
Gli Inglesi parteggiavano ufficiosamente per i Sudisti, anche se l'Inghilterra era antischiavista. Si dice che fosse per spirito di vendetta della guerra d'indipendenza e della guerra del 1812.
I Sudisti disponevano del Corpo dei Rangers, un'ottima cavalleria speciale nata durante la guerra d'indipendenza del Texas, e d'una fanteria assai tenace.
I Nordisti riconoscevano ufficialmente la combattività dei Sudisti.
Strategie della Confederazione
La disparità economica fra i due campi ebbe un'influenza decisiva sulla strategia. La sola mira degli Stati Confederati d'America non era quello di conquistare il Nord - cosa che era manifestamente al di sopra delle sue risorse - ma di battersi fino all'esaurimento del Nord, o fino a che un intervento europeo mettesse fine alla guerra.
Il presidente della Confederazione Jefferson Davis aveva la scelta fra una strategia tipicamente offensiva, volta ad ottenere qualche importante vittoria sul suolo nemico, ed una strategia tipicamente difensiva, volta a mantenere lo status quo.
Davis doveva anche bilanciare due priorità strategiche contradditorie: se il Teatro orientale era d'una importanza evidente, in quanto dava immediato accesso ad alcune capitali nemiche, la cui eventuale conquista poteva avere delle ripercussioni enormi, anche il Teatro occidentale, più vasto, era vitale per l'alimentazione delle forze e per le manovre fra i diversi fronti, dato che le principali strade ferrate della Confederazione attraversavano la regione di Chattanooga - Atlanta.
Davis e Stephens preferirono la difesa delle frontiere, convinti della possibilità di ottenere per le vie diplomatiche il diritto alla sopravvivenza della Confederazione: peccarono così di imprudenza e si fecero ingenuamente ingannare da Lincoln che, mentre prometteva la propria disponibilità a trattare, stava rinforzando il proprio strumento militare e predisponendo strategie di soffocamento della Confederazione.
In considerazione della migliore preparazione militare del Sud, della capacità indiscussa della maggior parte dei suoi Generali, dell'entusiasmo della popolazione, una strategia iniziale più spregiudicata e più offensiva avrebbe potuto garantire alla Confederazione alcuni eclatanti successi e quindi la possibilità di trattare un armistizio da posizioni di forza.
Elementi a vantaggio delle Forze Unioniste
Il Nord, ben industrializzato, disponeva di numerose risorse industriali e di abili uomini d'affari. Erano inoltre legati da numerosi contatti con certi paesi europei per via degli scambi commerciali. Gli ingegneri del nord fecero un eccellente lavoro per quanto concerne lo sviluppo di un armamento efficace. Il fucile standard del Nord era di gran lunga superiore a tutte le altre armi dello stesso tipo nel mondo. Il suo cannone era rigato, e permetteva dei tiri precisi. Il Nord ebbe la chance d'avere le prime mitragliatrici, di equipaggiare alcuni soldati con delle armi semi-automatiche ecc..
In cifre brute il Nord disponeva di una riserva di uomini superiore al Sud, benché meno addestrati e competenti dei Sudisti. Il numero gli permise di tenere le truppe più a lungo in addestramento, cosa che il Sud non di poteva permettere, ed anche di recuperare il loro ritardo rispetto al Sud. Il Nord si ritrovò anche con un'armata professionale composta di volontari ben addestrati e ben equipaggiati.
La marina del Nord era stata originariamente concepita per tener testa al suo vecchio nemico, l'Inghilterra. Benché di taglia media all'inizio delle ostilità con solo 90 navi a vela e a vapore, essa si sviluppò rapidamente e contava 386 natanti con 3 027 cannoni a fine 1862, e svolse le sue missioni di blocco e di sostegno alle forze terrestri in maniera soddisfacente. Durante questa guerra si videro i primi combattimenti fra corazzate e l'uso di sottomarini da parte del Sud che, pur essendo estremamente pericolosi per i loro equipaggi, affondarono o danneggiarono 28 natanti federali.
Bisogna anche considerare che alle truppe sudiste mancarono spesso i rifornimenti (munizioni, cibo, tessuti per le uniformi, ecc) per via dei blocchi navali organizzati dagli unionisti. Ciò portò: alla malnutrizione dei soldati, allapresenza di vestiario comune frà i soldati e troppo d' alta classe per gli ufficiali, esi arrivò addirittura ad utilizzare moschetti napoleonici perla mancanza di munizioni. Nonostante ciò i sudisti combatterono con un coraggio da leoni, tanto da stupire anche i nordisti, che vennero spesso travolti dal loro impeto.
Strategie dell'Unione
I dirigenti dell'Unione compresero che non potevano sconfiggere il Sud se non conquistandolo.
Alle prime operazioni della guerra il Tenente Generale Winfield Scott presentò il suo piano Anaconda, destinato ad asfissiare il Sud mediante un blocco navale (la quasi totalità dell'US Navy era rimasto nelle mani del governo federale alla dichiarazione di guerra) associato ad una puntata al di sotto del fiume Mississippi per dividere la Confederazione. Questo approccio, lento ma sicuro, non ottenne l'approvazione dei politici né quella del popolo, per i quali la parola d'ordine era :"A Richmond!".
A loro importava ben di più l'opinione di Lincoln, che faceva pressione sui suoi generali perché "distruggessero l'armata ribelle" in una sola battaglia decisiva. Il suo atteggiamento energico spinse i suoi subordinati ad imbarcarsi in progetti contro i quali nutrivano delle solide prevenzioni: distruggere un'armata nelle condizioni geostrategiche dell'America settentrionale era meno facile di quanto Lincoln non volesse ammettere.
Il fatto che la strategia si limitasse ad un solo obiettivo non si spiegava soltanto con l'incompetenza iniziale degli Ufficiali nordisti, sebbene essa caratterizzasse da tempo questa armata. Essa aveva promosso soldati regolari a gradi che non corrispondevano alle loro capacità reali, perché l'inflazione degli effettivi aveva provocato un'esplosione della domanda d'inquadramento di queste giovani reclute. Si erano voluti compiacere Generali le cui pretese politiche oltrepassavano largamente le competenze militari. Gli uomini meritevoli hanno bisogno di tempo per emergere dai ranghi, ma grazie alla flessibilità del sistema Nordista, Grant poté arrivare al grado di Tenente Generale in 3 anni ed Emory Upton a quello di Generale di Brigata all'età di 24 anni.
Ci volle del tempo al Nord per far sentire tutta la sua potenza, ed ai suoi capi per riconoscere che era a colpi di mazza e non di temperino che avrebbero battuto il Sud. Il Nord deve molto a Grant che prese il comando delle armate dell'Unione nel marzo 1864 ed annunciò immediatamente la sua intenzione di esercitare la massima pressione contro la Confederazione, utilizzando tutte le truppe dell'Armata per farle convergere verso uno stesso punto.
Durante gli ultimi dodici mesi di guerra la strategia dell'Unione diede prova d'una grande modernità, soprattutto nel prendere coscienza che la forza di un belligerante deriva dalle sue risorse umane ed economiche.
Esercito sudista
Formatosi nel 1861 per opera di proprietari terrieri e cittadini sudisti, vide nelle proprie file soprattotto uomini della virginia. I facenti parte di questo esercito non erano soldati di professione, ma cittadi intenzionati a lasciare le armi appena terminata la guerra di secessione, e quindi tornare nelle loro case dalle loro mogli, vedendo crescere i loro figli in un paese che loro ebbero sognato fin da ragazzi. Purtro morirono quasi tutti, ed il loro sogno con loro. Nonostante la mancanza di equipaggiamenti uniformati, ufficialmente l' equipaggiamento era il seguente: -giubba grigia, pantaloni celesti berretto grigio con una fascia azzurra; -fucili: -carabina Spencer (molto precisa fino a 800m);
-moschetto rigato modello springfield (molto preciso fino a 700m); -moschetti napoleonici a canna liscia;
-ghette in quoio portate sotto i pantaloni; -cannoni napoleonici a canna liscia; -le divise da ufficiali erano composte di:-giubba grigia con bordature in oro alle maniche ;
-cappello nero (stile cowboy)con una piuma al lato sinistro; -guanti bianchi; -stivali e pantaloni neri.
Come già citato prima spesso i soldati non vestivano le uniformi regolamentari, perche ben poche navi riuscirono a passare il blocco formato dalle imbarcazioni nordiste, daltra parte gli uficiali vestivano abiti di sfarzo ottocentesco confefionate dai loro sarti.
Risorse economiche e militari
Forze presenti e mobilitazione
Unione | Confederazione | |
---|---|---|
Popolazione | 22 milioni | 9 milioni di cui 3,5 milioni di schiavi neri |
Popolazione in età da portare le armi (Bianchi, da 18 a 45 anni) |
~ 3 500 000 più i Neri affrancati |
~ 1 000 000 |
Mobilitazione: 1861-1865 | 2 778 304 (compresi gli arruolamenti multipli) |
750 000 (stima ufficiale) |
Effettivi delle Forze armate:
L'esercito regolare degli Stati Uniti nel 1860 era composto da 16 637 militari attivi; nel 1876 i suoi effettivi erano 27 442 uomini.
Unione | Confederazione | Rapporto | |
---|---|---|---|
entrata in guerra | 186 000 | 150 000 | 1,24 : 1 |
fine 1861 | 575 917 | 326 768 | 1,76 : 1 |
fine 1862 | 918 191 | 449 439 | 2,04 : 1 |
fine 1863 | 860 737 | 464 646 | 1,85 : 1 |
fine 1864 | 959 460 | 400 787 | 2,39 : 1 |
1865 | 1 000 516 | 358 692 | 2,79 : 1 |
Queste cifre rappresentano il totale degli effettivi; talvolta l'assenteismo raggiungeva il 35 % nei ranghi dell'Unione e più del 50 % in quelli della Confederazione.
I democratici americani erano riluttanti ad autorizzare la coscrizione in tempo di pace. La guerra d'indipendenza americana aveva istituito la tradizione d'un esercito misto: una milizia di cittadini rinforzata da un piccolo esercito regolare.
Ma durante questa guerra i volontari furono troppo poco numerosi per sostenere le Forze armate tanto della Confederazione quanto dell'Unione, fatto che obbligò il ricorso alla coscrizione per la prima nell'aprile 1862 e per la seconda nel marzo 1863.
Il "Conscription Act" non riuscì a fornire all'Unione che il 6 % dei suoi effettivi, ma la minaccia della coscrizione, alla quale si aggiungeva la prospettiva dei premi suscitò un arruolamento massiccio di volontari: più d'un milione d'uomini s'arruolarono nel corso dei due ultimi anni del conflitto.
Presso i Confederati la coscrizione rappresentò il 20% dei loro effettivi, ma anche là la paura del reclutamento spinse molti Sudisti ad arruolarsi.
Economia
Questa guerra fu una delle prime a mettere in opera in grande scala le risorse e i mezzi di trasporto dell'era industriale. Essa prefigurò le guerre del XX secolo con una mobilitazione nazionale che impoverì profondamente le risorse della società civile, tanto che le esigenze del conflitto, sia militari sia economiche, fiaccarono il Nord e prostrarono il Sud.
Il Nord disponeva d'un vantaggio considerevole sul suo nemico perché possedeva il 72% delle ferrovie che attraversavano il paese. Inoltre la sua rete era meglio elaborata, meglio costruita e meglio mantenuta di quella del Sud.
Per la prima volta le ferrovie furono impiegate per vasti movimenti di truppe fra i fronti.
La superiorità della rete ferroviaria era la prova delle formidabili risorse industriali dell'Unione, e la sua capacità di sostituire immediatamente il materiale perduto si incaricava di annullare le vittorie riportate dalle Armate confederate.
TRASPORTI (1860) | Unione | Confederazione | Totale |
---|---|---|---|
Ferrovie (km) | 35 420 | 13 680 | 49 100 |
Cavalli | 4 417 130 | 1 698 328 | 6 115 548 |
Animali da tiro | 1 712 320 | 1 657 308 | 3 369 628 |
Gli arsenali dell'Unione, nazionali e privati, produssero circa 50.000 armi leggere da fuoco nel 1860 contro i 2.500.000 durante tutta la guerra. Quanto al Sud, ne importò 600.000 malgrado il blocco, ne fabbricò una parte e ne raccolse una buona parte sul campo di battaglia.
INDUSTRIA (1860) | Unione | Confederazione | Totale |
---|---|---|---|
Stabilimenti industriali | 110 274 | 10 026 | 126 300 |
Investimenti di capitali ($) | 949 335 000 | 100 665 000 | 1 050 000 000 |
AGRICOLTURA (1860) | Unione | Confederazione | Totale |
---|---|---|---|
Terre coltivate | 106 171 756
acri (429 662 km²) |
57 089 633 acri (231 034 km²) |
163 261 389 acri (660 696 km²) |
Terre non coltivate | 106 486 777 acri (430 937 km²) |
140 021 467 acri (566 647 km²) |
246 508 244 acri (997 584 km²) |
Miseria del Sud e prosperità del Nord
Al livello economico, oltre alla debolezza della sua industria e della sua logistica, che impediva un buon approvvigionamento delle sue forze armate e della sua popolazione, la quale conobbe gravi situazioni di penuria sia materiale sia alimentare, la Confederazione commise un errore strategico enorme bloccando l'esportazione del Re Cotone per tentare di fare pressione sul Regno Unito e sulla Francia. In effetti l'industria tessile faceva vivere all'epoca rispettivamente cinque milioni e un milione di persone in questi paesi. La Confederazione infatti non solo non ottenne un forte appoggio politico dall'Europa, ma perse completamente i propri mercati oltreoceano, che si rivolsero ad altre fonti, principalmente l'India ed il Brasile. Tale perdita avrebbe avuto poi conseguenze pressocché irreparabili anche nel dopoguerra.
Un severo blocco della Marina USA che catturò 1.551 bastimenti commerciali e ne distrusse 355, combinato con la perdita dei collegamenti terrestri con il Messico, fece sì che il paese dovesse vivere quasi in autarchia.
Il prezzo dell'articolo di lusso o di manifattura era proibitivo, nel 1864, quando la paga mensile di un soldato era di 18 $ e quella di un Generale di 200 $, uno spazzolino da denti costava 8 $, un coltello tascabile o una libbra di caffè 18 $ e un paio di guanti da signora 33 $.
L'economia alla fine del conflitto era rovinata ed era tornato in voga un sistema di baratto.
Il Nord vide invece rinforzarsi la sua industria per soddisfare lo sforzo di guerra e proseguire l'opera di sviluppo del paese avviato prima della guerra e i vasti campi di grano degli Stati del Middle West avevano salvato la bilancia commerciale moltiplicando per 30 le loro esportazioni verso l'Europa passando da 90 000 quarter nel 1859 a più di 3 milioni nel 1863.
Costo complessivo della guerra
Secondo un recente studio (aprile 2006) del "Center for strategic and budgetary assessment", centro di ricerca indipendente, la spesa complessiva, in valore attualizzato, sostenuta dalle due parti per la guerra fu di 69 miliardi di dollari, pari a circa 13 miliardi l'anno: per confronto, la prima guerra mondiale, durata per gli USA solo due anni, costò 106 miliardi di dollari l'anno e la guerra del Vietnam, durata nove anni, 61 miliardi di dollari l'anno.
Organizzazione militare
Per approfondire, vedi la voce Guerra di secessione americana - Organizzazione militare. |
Principali personaggi dei due schieramenti
UNIONE: | CONFEDERAZIONE: |
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Personaggi al vertice della Confederazione:
Altri personaggi degni di nota:
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Bibliografia
Cinematografica
- La Nascita di una Nazione (The Birth of a Nation), di D.W. Griffith
- Glory - Uomini di Gloria (Glory), di Edward Zwick (storia del primo reggimento di colore Americano)
- Gettysburg, di Ronald F. Maxwell (storia della battaglia omonima)
- Gods and Generals, di Ronald F. Maxwell (inizio della guerra e battaglia di Bull Run)
- Shenandoah, di Andrew V. McLaglen, con James Stewart (1965)
- The General, di Buster Keaton (1926)
Voci collegate
- Cronologia della Guerra di secessione americana
- Storia degli Stati Uniti d'America
- Guerra di indipendenza americana
- Storia degli Stati Uniti (1784-1861)
- Conflitto analogo: Guerra del Sonderbund (Svizzera, 1847 - 1848)
Collegamenti esterni